IdiótesIdiota, nel senso etimologico della parola greca “idiotes”, era colui che poneva al di sopra di tutto i suoi interessi particolari, da “idios” proprio. Idiótes di per sé, stava a significare “uomo privato”, in contrapposizione all’uomo pubblico, il quale rivestiva cariche politiche e dunque era colto, capace ed esperto.

Quindi, già in greco idiótes accomunava i due significati che valevano sia come persona che pensava solo a se stesso, sia come uomo inesperto, non competente.

Gli Idiótes per i Greci

Praticamente i greci definivano idiote le persone che non avevano interesse per il bene comune ed implicitamente definivano “non idioti” chi aveva una visione e interessi più ampi, che coincideva anche con l’essere uomo politico.

Il passo che porta ad associare questo status di idiota alla persona che non dovrebbe essere un personaggio politico, oltre ad essere breve, risale quindi all’antica Grecia.

I greci sapevano bene che bastava un idiota per distruggere quello che potevano costruire cento saggi, anche perché l’idiota è implicitamente un irresponsabile.

Sicuramente non è più un vincolo “non essere idiota” al giorno d’oggi per diventare uomo pubblico, anzi, sembra che il concetto sia quasi ribaltato.

Gli Idiótes oggi

Forse perché la società si è evoluta e mentre una volta gli idioti erano solo degli idioti qualunque, adesso vogliono strafare, tanto da non farci capire se sono idioti di loro o se hanno fatto qualche master per scalare di un livello, secondo le classificazioni fatte dal Prof. Carlo Maria Cipolla, ossia degli idioti che hanno fatto carriera e preso il titolo di emeriti stupidi.

Difatti, assumono i connotati da leader, favoriti dal fatto che i saggi cercano erroneamente di ascoltare anche gli idioti, mentre gli idioti ascoltano solo se stessi, pertanto quest’ultimi hanno maggiore libertà di parola.

L’aggravante è che avendo potere, hanno sempre tutti gli schiavi del mainstream che li sollecitano a rilasciare interviste, senza avere l’accortezza di capire che se un idiota tace, è sempre meglio non interromperlo.

Ma anche i giornalisti tengono famiglia. Per questo oggi assistiamo a delle grandi idiozie, dettate da idioti e avallate da un popolo instupidito, che non si rende conto di non poter continuare a fare delle idiozie solo perché qualche idiota a cui è stato dato il potere, ha dettato delle regole. Se anche un milione di persone fa delle cose idiote, le cose non cessano di essere idiote.

Sarebbe il caso, anzi, che ognuno, se decidesse di fare l’idiota, allora lo facesse con propria coscienza e di propria iniziativa. Non è accettabile che qualcuno possa imporre ad una popolazione di comportarsi da idioti, anche se si vuole dare l’attenuante che anche la più ovvia idiozia, se ripetuta abbastanza spesso, possa essere scambiata per una cosa normale e/o accettabile.

Le contraddizioni

Non posso credere che nessuno rifletta sul fatto che, ad esempio, arrivando ad un aeroporto, sei costretto con mascherina e distanziamento di almeno un metro. Sali sull’aereo e sei invece proprio a contatto fisico e respiri un’aria che se ci fosse un virus aggressivo, il sistema dell’areazione di un aereo sarebbe l’ideale per il contagio.

Poi quando scendi, stai in una navetta, sempre tutti incollati, e quando arrivi in aeroporto devi stare di nuovo ad un metro di distanza altrimenti è una catastrofe. Come non posso credere che il presidente del consiglio faccia un DPCM che chiude bar e ristoranti alle 18.00 e poi un presidente della Regione fa una estensione, per sembrare più vicino al popolo, con la chiusura alle 22.00. Come se chiudere alle 22.00 o alle 24.00 cambiasse qualcosa per il comportamento del virus.

Anzi, se proprio fosse vero il pericolo dell’assembramento, sarebbe ragionevole spalmare l’utenza su più ore, proprio per evitare che lo stesso numero di persone si concentri in una fascia oraria ridotta. Oltretutto non ho mai visto un siciliano cenare alle 19.00 di sera. E questo non può non saperlo il Presidente della Regione.

Ma vogliamo dargli il merito della mediazione. Chiudere alle 24.00 sarebbe stato magari meglio, ma avrebbe scatenato uno scontro politico differente. A prescindere dalle paure che ognuno porta con sé e a prescindere da quello che uno può credere, chi non mette in moto il cervello e non impiega le proprie energie per contrapporsi alla follia della massa, diventa inevitabilmente vittima dell’idiozia.

Vittime dell’idiozia o comportarsi da idioti?

Ma essere vittime dell’idiozia e comportarsi da idioti non è la stessa cosa.

Specialmente quando si assiste a scene di gruppi mentecatti che si coalizzano contro qualcuno che per un attimo ha messo il cervello l’ha messo in moto. Non è una questione di credere o meno a quanto sia pericoloso il COVID-19, ma solo pretendere una logica alle cose e non accettare delle regole che sono tutto e il contrario di tutto e che non hanno il rispetto delle persone e di quel minimo di intelletto che ne è rimasto.

E se questo non c’è, non ci sono attenuanti. I Greci avevano pensato allo spartiacque già secoli fa. Ma anche questo non è ormai dato sapere alle nuove generazioni, perché la scuola è diventata un’altra grande idiozia se non addirittura un paradosso.

 


Fonte: articolo di Roberto Recordare