Un Hacker italiano vìola la NASA: l’uomo ha colpito ben otto domini della National Aeronautics and Space Administration (N.A.S.A.), nonché altre decine di siti istituzionali in Italia.
L’Hacker è stato allo fine beccato: è un disoccupato di venticinque anni (Z.R.), residente a Salò (BS). Investigatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno eseguito una perquisizione informatica disposta dalla Procura della Repubblica di Brescia nei suoi confronti.
L’uomo ha ammesso il suo ruolo e le sue responsabilità. Le accuse nei suoi confronti sono di accesso abusivo e danneggiamento a sistema informatico. L’uomo è anche ritenuto responsabile della violazione di sessanta siti istituzionali di enti territoriali, (fra cui quelli della Polizia Penitenziaria, di alcune provincie della Toscana e della RAI).
Questa vicenda riapre il dibattito attorno alla sicurezza e all’affidabilità dei Sistemi che proteggono i siti web istituzionali e i dati sensibili presenti al loro interno.
Fatale per l’uomo è stata la rivendicazione delle proprie gesta sui principali social network quale appartenente alla cosiddetta crew «Master Italian Hackers Team», comunità già nota per aver perpetrato numerosi attacchi a vari siti internet istituzionali. Il citato collettivo aveva raggiunto popolarità internazionale proprio con la rivendicazione delle intrusioni nei sistemi di sicurezza dei siti violati, la cui home page fu sostituita mediante la tecnica del “defacement“.
Ha riportato così su di sé l’attenzione degli uomini del CNAIPIC1 (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche), organo del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, i quali davano inizio all’attività d’indagine finalizzata all’individuazione dell’autore della rivendicazione.