Si aggrava la situazione per l’escalation della guerra in Siria: la Farnesina ha fornito indicazioni importanti agli italiani.


La situazione ad Aleppo si aggrava ulteriormente con l’ingresso del gruppo radicale Hayat Tahrir al Sham (HTS), portando le Nazioni Unite ad avviare operazioni di evacuazione verso Damasco. Un primo gruppo di persone, tra cui cittadini italiani, è riuscito a raggiungere la capitale siriana, mentre altri connazionali si preparano a lasciare la città utilizzando pullman forniti dall’ONU o mezzi privati. A Damasco, l’Ambasciata d’Italia, sotto la guida dell’ambasciatore Stefano Ravagnan, ha accolto i primi arrivi, garantendo assistenza ai rifugiati.

Un ristretto numero di religiosi ha scelto di rimanere ad Aleppo, confidando nei buoni rapporti instaurati dai Francescani con le diverse comunità locali. L’ambasciatore Ravagnan, in stretto contatto con il vescovo della città, monitora attentamente la situazione per garantire la sicurezza di questi individui.

Guerra in Siria: le indicazioni della Farnesina agli italiani nel paese

Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso preoccupazione per l’escalation del conflitto e ha incaricato l’ambasciatrice italiana a Mosca, Cecilia Piccioni, di sollecitare le autorità russe a rafforzare le misure di prevenzione per evitare ulteriori attacchi a strutture civili. L’incontro ha rappresentato l’occasione per richiedere maggiore attenzione nel distinguere obiettivi militari da edifici religiosi o civili, dopo che un recente raid russo ha colpito il Terra Sancta College di Aleppo, causando danni materiali significativi.

L’intensificarsi delle violenze ha spinto circa 10.000 persone a fuggire da Aleppo, aggravando una crisi umanitaria già drammatica. La regione continua a essere travolta da un’ondata di sfollati, molti dei quali rientrati in Siria dal Libano dopo gli scontri tra Israele e Hezbollah.

Le autorità italiane e internazionali sottolineano pertanto che la Siria rimane una destinazione altamente pericolosa e sconsigliano ogni viaggio, richiedendo visti specifici per accedere al Paese.

Gli attacchi aerei hanno gravemente compromesso gli aeroporti di Aleppo e Damasco, rendendo i voli estremamente irregolari e soggetti a cancellazioni improvvise. Anche i collegamenti terrestri risultano difficili: il valico di Masnaa tra Siria e Libano è chiuso, mentre altre frontiere, come quelle con la Giordania, sono aperte solo di giorno, con tempi di attesa lunghi e controlli intensificati.

Chi, per motivi improrogabili, deve recarsi in Siria, è invitato a pianificare con attenzione percorsi alternativi e a verificare continuamente la disponibilità dei voli e la sicurezza dei valichi di frontiera. In ogni caso, è fondamentale munirsi di documentazione aggiornata e seguire le indicazioni delle autorità locali e diplomatiche.