Cosa fa il Governo: relazione sul monitoraggio dei provvedimenti attuativi

Nel recente approfondimento del Dottor Simone Chiarelli si analizza la relazione sul monitoraggio dei provvedimenti attuativi presentata dal Governo.

Nello specifico sarà fornita una panoramica su alcuni spunti nella produzione normativa ed esecutiva del Governo.

A far data dall’insediamento del Governo (13 febbraio 2021), la produzione legislativa è stata particolarmente

corposa e sostenuta, per numero e tipologia di atti di rango primario approvati. Diverse le ragioni che hanno impresso ritmi elevati all’attività normativa.

In primo luogo, il Governo ha dovuto tener conto della necessità di far fronte ad una doppia crisi emergenziale: sanitaria ed economica. Nel fronteggiare la pandemia da Coronavirus e le sue conseguenze sanitarie, sociali ed economiche si è dovuto ricorrere di frequente alla decretazione d’urgenza, attesa la valutata opportunità – dopo la gestione della prima fase di emergenza e sulla base della esperienza maturata – di innalzare in tale ambito il rango della fonte di disciplina.
Al contempo, l’urgenza di assicurare prima attuazione al PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonché, prima ancora, l’esigenza di strutturarne tempestivamente la governance, ha reso improrogabili numerose disposizioni legislative, spesso emanate sulla base di oggettivi presupposti di eccezionalità ed urgenza:
Alla indicata produzione legislativa si è affiancata quella, pure quantitativamente significativa, di recepimento di direttive europee in scadenza: dei 41 decreti legislativi adottati dal Governo, ben 33 si sono infatti resi necessari per recepire la normativa unionale. I restanti decreti legislativi sono stati emanati taluni in attuazione di leggi delega, altri per assicurare l’approvazione di norme di attuazione di Statuti speciali. Ne deriva, pertanto, nel complesso una significativa produzione normativa primaria per numero e frequenza degli atti legislativi, oltre che per quantità delle misure negli stessi contenuti.