Germania, crisi finanziariaLa legge di Stabilità per il 2016 contiene misure finalizzate all’adozione, con cadenza triennale, di un Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclu­sione sociale, istituendo a tal fine un fondo presso il mini­stero del lavoro al quale sono assegnati 600 milioni di euro per il 2016 e 1000 milioni di euro a partire dal 2017. Il pia­no intende così colmare una lacuna, più volte evidenziata, che fa dell’Italia, insieme alla Grecia, l’unico paese europeo in cui manchi uno strumento generale e universale di con­trasto alla povertà.

 

Il piano, si legge nella bozza di articolato prevede una progressione graduale di misure, nei limiti delle risorse disponibili, volte al raggiungimento dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale.

 

Per il primo anno di applicazione, il 2016, 380 milioni delle risorse messe sul piatto sono destinate all’avvio su tutto il territorio nazionale di una misura di contrasto alla povertà, intesa come estensione, rafforzamento e consolidamento della sperimentazione della carta acquisti. Ma nelle more dell’adozione del Piano si garantiscono comunque in via prioritaria interventi per nuclei familiari con figli minori, da definirsi con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da emanarsi entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di stabilità. Obiettivo che viene raggiunto attraverso l’incre­mento del Fondo speciale di cui al decreto legge 112 del 2008, destinato al soddisfaci­mento delle esigenze di natu­ra alimentare e sanitarie dei cittadini meno abbienti.

 

220 milioni sono invece destinati all’integrazione delle risorse per l’Asdi, l’assegno di disoccu­pazione introdotto con il Jobs Act per i disoccupati che ab­biano esaurito il trattamento di disoccupazione Naspi, con minori a carico e prossimi al pensio­namento. Che ancora non è decollato per mancanza del regolamento attuativo. A queste vanno comunque aggiunte altre risorse già stanziate per la lotta alla povertà che ne faranno lievi­tare il monte complessivo di­sponibile.

 

Per gli anni succes­sivi al 2016 le somme messe a disposizione dal Governo finanzieranno uno o più provvedimenti legislativi (contenuti in un collegato alla legge di stabilità che dovrebbe vedere la luce entro la prossima estate) anche attraverso il riordino e la razionalizzazione delle norma­tive in materia assistenziale e sociali, finalizzati all’introduzione di un’unica misura nazionale di contrasto alla povertà e alla razionalizzazione degli strumenti e dei trattamenti esistenti. I dettagli di questo piano non sono noti.

 

Significativa poi è la previsione di un contribu­to delle fondazioni bancarie all’alimentazione di un «Fon­do per la lotta alla povertà» istituito in via sperimentale, fino al concorso massimo com­plessivo di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 ­ 2017 ­ 2018 e tramite conces­sione di un credito d’imposta pari al 75% dei versamenti effettuati al Fondo nel triennio indicato.