Il nuovo piano strategico nazionale della portualità e della logistica, approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri, è stato trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari. Nascono le Autorità di sistemi portuali (AdSp).
Per superare tutti i limiti, le distorsioni e le inefficienze dell’attuale modello, arrivano nei porri italiani le Autorità di sistemi portuali (AdSp), il cui numero non sarà superiore ai porti ‘core’. A prevederlo è il nuovo piano strategico nazionale della portualità e della logistica, approvato venerdì scorso dal Consiglio dei ministri e ora trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari.
“Un settore così strategico per lo sviluppo del Paese come quello della portualità e della logistica determina – evidenzia il testo del piano pubblicato sul sito del Ministero delle Infrastrutture – la necessità di porre le scelte di pianificazione e gestionali nella mani di un soggetto pubblico che abbia il controllo delle risorse finanziari e/o possa efficacemente mettere in piedi accordi di partnership pubblico-privati finalizzati a reperire/integrare le risorse necessarie”.
Un soggetto che sia “adeguatamente autonomo rispetto ai possibili condizionamenti di portatori di interessi locali (siano essi soggetti politici o economici) superando la debolezza e il localismo di molte delle attuali autorità portuali” e che “si possa porre quale interlocutore unico degli utenti, lato terra e lato mare, del porto, essendo titolare di tutte le competenze amministrative nonché in possesso delle capacità professionali e manageriali necessarie”.
Il modello ipotizzato prevede, dunque, l’istituzione di Autorità di Sistemi Portuali, che verrà realizzato attraverso atti legislativi successivi. Nelle AdSp, “potranno essere concentrate tutte le principali funzioni di promozione, pianificazione, gestione e controllo oggi attribuite alle Autorità portuali e in particolare tutte quelle previste in capo all’ ente di gestione del porto dalla proposta di Regolamento Ue in materia di servizi portuali, con evidenti economie di scala, oltre che un sicuro recupero di efficacia, per alcune di esse (attività di promozione, pianificazione, di carattere tecnico”.
Sarà l’AdSP a identificare le priorità degli investimenti da finanziarsi mediante risorse pubbliche attraverso un’adeguata analisi costi-benefici e attraverso l’ uso di adeguati criteri di selezione, con preferenza attribuita per quelle che assicurano un adeguato co-finanziamento da parte dei privati.
La loro approvazione, così come quella del Piano Regolatore di Sistema Portuale, sarà deliberata a livello centrale da una Direzione Generale della Portualità e della Logistica rafforzata all’interno del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
A livello di singolo porto attualmente sede di Autorità portuale, si prevede l’esistenza di un ufficio territoriale dell’AdSP, con compiti istruttori “ai fini dell’adozione delle deliberazioni di competenza dell’AdSP, di proposta con riferimento a materie di rilievo locale ma in relazione alle quali la competenza permane all’AdSP e compiti amministrativi propri con riferimento a materie di rilievo secondario e puramente locale, nonché di vigilanza e di controllo, sotto la direzione (con poteri sostitutivi) dell’AdSP”.