Uno degli argomenti più discussi ultimamente a livello alimentare: la polemica sul Glifosato in Italia diventa pressante, è cancerogeno? Scattato l’allarme per molte marche di cereali.
La vicenda Monsanto ha sensibilizzato l’opinione pubblica circa l’utilizzo del glifosato e dei possibili rischi provocati dall’erbicida, probabilmente cancerogeno. Nelle ultime ore ha fatto scalpore la ricerca degli studiosi secondo cui in molti cereali sarebbe presenti delle tracce di glifosato superiori alla media, con possibili gravi conseguenze sulla salute dell’uomo.
Secondo EWG, l’Autorità alimentare statunitense ha rilevato tracce di diserbante in alcuni alimenti da almeno due anni, ma ha nascosto queste informazioni al grande pubblico. L’organizzazione ora vuole rendere pubbliche queste informazioni.
Di 45 prodotti di avena analizzati dall’organizzazione, 43 presentano tracce di glifosato, un erbicida che può causare il cancro negli animali e “probabilmente” negli esseri umani.
E in Italia?
Il glifosato trovato in molte marche di cereali ha fatto scattare l’allarme. A fare chiarezza ci pensa Coldiretti che sottolinea il divieto nelle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili” quali parchi, giardini, campi sportivi e zone ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta “al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura”.
Un esempio
Un esempio è quello della pasta. Il glifosato per la pasta italiana viene utlizzato solo per quello canadese che è l’unico importato in Italia anche se la sua azienda non lo fa più, dunque, non lo utilizza più, prendendolo da Australia e Arizona dove non viene usato il pesticida. E, comunque, non c’è pericolo sottolinea il produttore anche per la pasta prodotta con grano con glisofato in quanto la concetrazione è molto, molto bassa e assolutamente controllato da norme rigide del Ministero.
La posizione dell’Europarlamento
Qualche mese fa il Parlamento europeo ha chiesto il divieto totale entro dicembre 2022 degli erbicidi a base di glifosato e restrizioni immediate sull’uso della sostanza.
Per i deputati, l’Unione dovrebbe innanzitutto eliminare la sostanza partendo con un divieto per l’uso domestico e un divieto per quello agricolo non appena saranno a disposizione alternative biologiche (ad esempio i cosiddetti sistemi di difesa integrata) sufficienti per il controllo delle erbe infestanti. Secondo i deputati, l’obiettivo finale deve essere un divieto totale nell’Ue entro il 15 dicembre 2022, con le necessarie restrizioni intermedie.