gestione-risorse-idricheL’ARERA, Autorità di Regolazione per Energia, Rete e Ambiente, ha avviato dal 2012 la regolazione del servizio idrico. La Regione Sicilia sta tentando di mantenersi al passo con le nuove regole: qual è la situazione attuale? Quali prospettive esistono per migliorare?


Amministratori locali, tecnici e gestori del servizio idrico sono alle prese con le ultime novità dettate dall’Autorità di settore in merito alla regolamentazione della gestione della risorsa acqua. Alcune Regioni sono più avanti, altre più indietro nelle tabelle di marcia.

 

Nel territorio siciliano risultano ancora presenti numerose gestioni inadempienti che, nonostante i provvedimenti sanzionatori emanati dall’ARERA, permangono in uno stato di stallo.

 

Le motivazioni vanno ricercate nella complessità degli adempimenti che, tuttavia, devono necessariamente essere affrontati per non rimanere fanalino di coda nello sviluppo industriale del settore.

 

Anche per questo di recente, si è discusso di queste tematiche ad un partecipato Seminario del 19 Aprile scorso, organizzato a Roccalumera (ME) dalla Società Datanet Srl di Tremestieri Etneo (CT).

 

Alla giornata di formazione sono state affrontare le soluzioni tecnico operative per affrontare con successo le scadenze, ripercorrendo i pilastri della regolazione idrica e visionando esperienze reali di regolazione del servizio idrico in Sicilia, come ad esempio nelle province di Catania e Caltanissetta.

 

Solo così facendo si potrà mettere a punto una misurazione puntuale dei consumi idrici, che rappresenta uno degli obiettivi cardine delle nuove regole.

 

Ospite, nonché relatore della giornata, è stato Santi Rando, Sindaco del Comune di Tremestieri Etneo (CT) e Presidente dell’ATI idrico della Città Metropolitana di Catania, che ha rilasciato un’intervista alla fine dei lavori per fare il punto sulla situazione.

 

“È chiaro che ci sono diverse criticità che riguardano i vari ambiti e che interessano anche le varie assemblee idriche. […] Con gradi diversi di difficoltà e anche di obiettivi raggiunti, che però ci uniscono tutti in un percorso che dovrebbe dare delle prospettive di miglioramento”.

 

 

Ha poi aggiunto: “Chiaramente, più si coinvolgono i Comuni, più si fa un discorso di condivisione, e più le problematiche non sono del singolo Comune, maggiore è la probabilità che possano essere risolte.”

 

L’incontro, infine, è stato occasione di confronto sui passaggi operativi e le procedure da intraprendere sia per le società di gestione del servizio, sia per gli enti locali che hanno mantenuto una gestione in economia delle attività.

 

Questo, ovviamente, ragionando sul fatto che esiste la necessità di avviare anche in Sicilia il corretto calcolo delle tariffe idriche.