gelato-made-in-italyIl comparto del gelato Made in Italy è un settore che non conosce crisi secondo i numeri della CGIA Mestre.


Tradizione, gusto, Made in Italy. Il gelato è sicuramente uno dei prodotti più apprezzati della gastronomia del Bel Paese.

Ad essere preferito è di gran lunga il gelato artigianale nei gusti storici anche se cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire “specialità della casa” che incontrano le attese dei diverse target di consumatori, tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o a chilometri zero come i gelati con frutta e verdura locali ma anche con formaggi Dop o grandi vini.

Il successo del gelato Made in Italy

Un comparto che produce circa 2 miliardi di euro l’anno e muove oltre 70mila posti di lavoro.

Lo dice l’ultima indagine della Cgia di Mestre, realizzata appositamente per la Mig 2022 (Mostra internazionale del gelato), che dal 27 al 30 novembre farà incontrare a Longarone Fiere gli attori e gli stakeholder della galassia del gelato artigianale.

I dati in Europa

L’Italia con circa 1/5 (19%) del totale Ue ha conquistato la vetta del gelato a livello europeo grazie al sorpasso nei confronti della Germania che lo ha detenuto per oltre 20 anni ma che – precisa la Coldiretti – adesso è ferma a 515 milioni di litri (16%) seguita dalla Francia a 454 milioni (14%). Al quarto posto si posizionala Spagna con 301 milioni di litri e al quinto sorprendentemente la Polonia con 264 milioni di litri e a chiudere la top ten è un altro Paese “freddo” come la Norvegia con 56 milioni di litri.

L’influenza della crisi in Ucraina

Tuttavia l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime dovuto alla crisi in Ucraina colpisce direttamente il settore della pasticceria e del gelato.

Un settore – sottolinea una recente inchiesta della Coldiretti – fortemente segnato dagli effetti della guerra in Ucraina che ha spinto i costi energetici ma anche quello delle materie prime agricole di base con effetti sui costi di produzione che hanno costretto gli operatori a ritoccare verso l’alto i listini.

I numeri in italia secondo la CGIA Mestre

Lo studio della Cgia di Mestre invece prende le mosse da un’analisi complessiva del comparto del gelato, all’interno del quale l’artigianato occupa oltre i tre quarti delle sedi d’impresa e la metà degli addetti, e rappresenta la componente più tradizionale e apprezzata (anche se non è facilmente individuabile da dati e numeri, in quanto i Codici Ateco sono differenti e non attribuiti in maniera esclusiva al gelato artigianale).

L’intero comparto del gelato, individuato dai codici Ateco insieme alle pasticcerie, conta al 30 settembre 2022 18.885 sedi di impresa attive per un totale di 25.528 localizzazioni e 76.778 addetti. Si tratta di un comparto in crescita costante dal 2014 in avanti, con un aumento delle localizzazioni che ha conosciuto una sosta solo nel 2020, anno del Covid. Tuttavia, i numeri sono stati prontamente recuperati nel biennio 2021-2022.

Il mondo artigiano (inserito per la gran parte nei Codici Ateco 56.10.3 “Gelaterie e pasticcerie” e 56.10.41 “Gelaterie e pasticcerie ambulanti”) viene stimato nel report Cgia in 15.719 imprese, per un totale di oltre 21mila punti vendita, circa 62 mila addetti interessati e 30mila unità di lavorosostenute dai ricavi del gelato artigianale.

Un mondo che si muove e lavora dietro a coni e coppette. E in grado di muovere circa 2 miliardi di euro l’anno. Secondo le stime della Cgia, il fatturato del comparto del gelato si aggira sui 2,1 miliardi, di cui poco meno della metà ascrivibili al solo settore artigianale. Il consumo di gelato da parte dei residenti è di circa 1,7 miliardi di euro – secondo l’Istat ogni famiglia in Italia nel 2021 ha speso quasi 70 euro in gelato – ma va aggiunto anche l’apporto dei turisti.

I dati dalle Regioni

A livello territoriale, i laboratori di produzione artigianale del gelato sono concentrati soprattutto in Lombardia (2.120 sedi di impresa), Sicilia (1.610), Campania (1.564), Lazio (1.453), Veneto (1.305) ed Emilia Romagna (1.235). La densità delle sedi attive mette in cima alla classifica le province siciliane, le località marittime di Calabria, Toscana e Liguria, ma anche le province venete, in particolare Venezia (37 sedi ogni 100mila abitanti) e Belluno (38 sedi ogni 100mila abitanti).

Mig 2022 a Longarone Fiere

Quest’anno la Mig (Mostra Internazionale del Gelato) si terrà nella storica sede di Longarone Fiere dal 27 al 30 novembre. In fiera aziende da 12 Paesi esteri (Germania, Austria, Francia, Croazia, Brasile, Belgio, Spagna, Argentina, Slovenia, Svizzera, Olanda e San Marino) e da 12 regione italiane. 131 i marchi aziendali rappresentati e attesi visitatori proveniente da oltre 30 Paesi.

I commenti ai dati per il 2022

«Una fotografia importante e aggiornata del mondo del gelato in generale e artigianale in particolare. Dati che dimostrano ancora una volta quanto questo settore, nato grazie all’intuizione degli storici gelatieri zoldani e cadorini, possa essere trainante e identificativo di un territorio» commenta il presidente della Provincia di Belluno e sindaco di Longarone, Roberto Padrin. «Longarone con la Mig si conferma capitale del gelato artigianale e di uno dei simboli del Made in Italy».

Anche il nuovo presidente di Longarone Fiere Dolomiti, Michele Dal Farra, sottolinea che «la MIG rappresenta per la Fiera e per il territorio un motore economico e un biglietto da visita internazionale importantissimo. Da sempre un’opportunità di crescita e innovazione per tutte le imprese che vi partecipano grazie agli scambi e alle sinergie tra espositori e gelatieri».

«Il comparto della gelateria è un settore che tutto sommato dimostra una certa tenuta» commenta il segretario della Cgia di Mestre, Renato Mason. «Pur tra mille difficoltà, ordinarie – il peso della burocrazie e il livello della pressione fiscale – e straordinarie – il lockdown, la crisi energetica, l’aumento dei tassi di interesse – continua ad assicurare occupazione e a produrre ricchezza».

 

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it