Oltre al Reddito di Cittadinanza e alla Mia, nell’ambito del PNRR, è stata lanciata la Garanzia occupabilità lavoratori (GOL): vediamo di cosa si tratta.
Garanzia occupabilità lavoratori (GOL): nell’ambito del PNRR, sono stati stanziati 4,4 miliardi di euro, fino al 2025, per una misura che prevede il reinserimento dei disoccupati, nel mondo del lavoro.
Come sappiamo, il Reddito di Cittadinanza è ormai agli sgoccioli e sarà sostituito dalla Mia, la Misura d’inclusione attiva.
Questo perché il Governo ha deciso di spostare l’attenzione su una politica più assistenzialista. Per una funzione di supporto alle politiche attive del lavoro, aiutando i disoccupati a trovare un’occupazione.
Per questo, è disponibile la GOL, la Garanzia Occupabilità Lavoratori. Ecco di cosa si tratta.
Garanzia Occupabilità Lavoratori (GOL): di cosa si tratta
La GOL (Garanzia Occupabilità dei Lavoratori) è una misura lanciata nell’ambito del PNRR, per la quale sono stati messi a disposizione 4,4 miliardi di euro, da utilizzare entro il 2025.
I fondi serviranno a potenziare le strutture come i Centri per l’Impiego e favore il reinserimento dei disoccupati nel mondo del lavoro.
Il programma comprende un’offerta di servizi integrati, basati su una cooperazione tra i servizi pubblici e privati.
Prevede anche percorsi di accompagnamento al lavoro, di aggiornamento o riqualificazione professionale. Ma anche percorsi in rete con altri servizi territoriali (sociali, socio-sanitari, di conciliazione, educativi) anche nel caso di bisogni complessi, come quelli per i cittadini con disabilità o con fragilità.
Garanzia Occupabilità Lavoratori (GOL): i numeri del programma
Nel programma, sono stati già inseriti circa 800mila italiani, tra i quali 195mila sono percettori del Reddito di Cittadinanza. Mentre gli altri sono beneficiari di Naspi e Dis-Coll.
Tra chi sta partecipando ai programmi da più di 90 giorni, 3 cittadini su 4 non hanno ancora trovato lavoro (77%). Il 17% è riuscita a trovare un lavoro e il 6% già lo aveva, ma, guadagnando poco, è stata inserita comunque nel programma.
Ci sono, però, delle diseguaglianze a livello territoriale: ad esempio, nella Regione Sicilia, l’86% dei cittadini non è riuscito ancora a trovare un lavoro, dopo più di tre mesi.
La problematica è comune in diverse regioni del Sud Italia, come anche la Calabria, dove l’84% non risulta ancora occupato.
La platea per cui si sta cercando di trovare un impiego è per metà reinseribile (circa 427mila persone), ma per l’altra metà ci sono difficoltà, poiché devono essere aggiornate a livello professionale o riqualificate con percorsi di lungo periodo, oppure si trovano in condizioni più complesse, che riguardano tematiche sociali.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it