Approvata all’unanimità la Dichiarazione di Roma dei ministri del G20 della Cultura, dopo il summit del 29 e 30 luglio.
L’Italia ha messo la cultura al centro della propria Presidenza, dedicandovi una riunione dei Ministri competenti che non ha precedenti nella storia del G20: “una scelta strategica legata all’importanza del settore culturale nel nostro Paese […] motore cruciale per una crescita sostenibile, equilibrata e inclusiva”, secondo le parole del ministro Franceschini.
All’incontro hanno partecipato, oltre ai ministri dei Paesi membri, i vertici delle principali organizzazioni internazionali attive in ambito culturale.
I temi affrontati
Tanti gli argomenti inseriti all’ordine del giorno, che sono confluiti nella Dichiarazione di Roma dei Ministri della Cultura G20, approvata al termine dei lavori.
Tra le priorità individuate durante l’incontro che si è tenuto nel Salone di Palazzo Barberini:
- La tutela e la promozione di cultura e settori creativi come motori per una crescita sostenibile ed equilibrata e per la rigenerazione delle economie e delle nostre società, pesantemente colpite da Covid-19. Un sostegno particolare deve riguardare gli operatori del settore culturale, da sempre in difficoltà rispetto ai lavoratori di altri settori.
- Proteggere il patrimonio culturale contro le minacce derivanti dai disastri naturali, dal degrado ambientale e climatico, dalla distruzione e dal traffico illecito di beni. Italia e UNESCO continueranno a collaborare ed hanno annunciato il progetto “Task Force Italia su invito di UNESCO”.
- Transizione digitale e nuove tecnologie per la cultura, attraverso la promozione della trasformazione digitale e tecnologica nei settori culturali e creativi come nuove forze trainanti per la crescita, facilitando l’accesso alla cultura e promuovendo la diversità culturale.
- Costruire capacità attraverso la formazione per affrontare la complessità del mondo contemporaneo e le sfide proprie del settore culturale, tra cui la rapida digitalizzazione, la transizione verde ed il cambiamento demografico, e per contribuire a raggiungere gli obiettivi internazionali di sviluppo sostenibile.
- Affrontare il cambiamento climatico grazie allo sviluppo di tecnologie innovative di osservazione e monitoraggio, già in uso in ambito culturale.
La Dichiarazione di Roma
L’incontro tra i ministri si è concluso con l’approvazione all’unanimità della Dichiarazione di Roma, un documento programmatico in 32 punti, con il quale si introduce a pieno titolo la cultura nei lavori del G20.
Il documento è frutto dell’impegno condiviso dei ministri e delle delegazioni dei 20 paesi partecipanti insieme ai vertici delle principali organizzazioni internazionali, tra cui: UNESCO, OCSE, il Consiglio d’Europa, l’Unione per il Mediterraneo, le organizzazioni internazionali del settore culturale (ICCROM, ICOM, ICOMOS), i protagonisti del contrasto agli illeciti contro il patrimonio culturale, con il coinvolgimento diretto del gruppo del G20 rivolto alle nuove generazioni (Y20).
La Dichiarazione si apre con i cinque Princìpi Fondatori, che coincidono con i temi all’ordine del giorno del G20.
Come sottolineato dallo stesso Ministro Franceschini, l’accento è stato posto in particolare sula formazione dei professionisti dei beni culturali, sul cambiamento climatico e sull’utilizzo dei sistemi digitali.
I lavoratori del settore culturale
Si riconosce la necessità di rafforzare le sinergie tra cultura e istruzione per colmare gli attuali divari e migliorare il riconoscimento delle qualifiche e delle competenze, esortando inoltre i governi a garantire che “i professionisti e le imprese culturali e creative abbiano il dovuto accesso all’occupazione, alla protezione sociale, all’innovazione, alla digitalizzazione e alle misure di sostegno al business”.
Un segnale di svolta è il riconoscimento dell’importanza di coinvolgere le giovani generazioni nella salvaguardia del patrimonio culturale. Così da poter investire nella formazione e puntare alla creazione di posti di lavoro sostenibili.
Cultura e cambiamento climatico
Un altro tema cruciale esaminato è quello dei rischi a cui è sottoposto il patrimonio a causa dei forti cambiamenti climatici degli ultimi anni. I ministri riconoscono “il ruolo della cultura e il suo potenziale nel portare a soluzioni per affrontare il cambiamento climatico”, affermando inoltre “l’importanza di mobilitare la società a livello locale per raggiungere la sostenibilità urbana e contribuire agli obiettivi dell’Accordo di Parigi”.
Nuove tecnologie digitali per la cultura
Si riconosce ufficialmente il ruolo trainante della digitalizzazione del patrimonio culturale per favorire l’accesso, la conservazione, la fruizione e l’educazione.
Incoraggiamo la cooperazione, la ricerca, la condivisione di informazioni, strumenti e prodotti sull’uso delle nuove tecnologie digitali e delle infrastrutture e reti tecnologiche finalizzate alla protezione, allo studio, alla conservazione, alla digitalizzazione, alla promozione e all’accesso al patrimonio culturale.
Fondamentale in questo scenario è la collaborazione transnazionale e tra soggetti pubblici e privati, finalizzata allo sviluppo tecnologico e digitale.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it