Si è svolto a Piacenza il 34° convegno del Coordinamento legali della Confedilizia, un’importante occasione di confronto sulle prospettive per il futuro del settore immobiliare, allo stato attuale “incastrato” sulla necessità di nuove politiche abitative e le polemiche sulle “assicurazioni obbligatorie” per il maltempo.
L’evento ha visto la partecipazione di diverse personalità, tra cui la presidente della Provincia di Piacenza, Monica Patelli, e l’assessore alla Pianificazione urbanistica del Comune, Adriana Fantini.
La giornata è stata caratterizzata da un vivace dibattito che ha coinvolto esponenti di maggioranza e opposizione, tra cui il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini (Lega), l’on. Paola De Micheli (Partito democratico), l’on. Gianmauro Dell’Olio (Movimento 5 Stelle), l’on. Tommaso Foti (Fratelli d’Italia), la sen. Silvia Fregolent (Italia Viva), il sen. Maurizio Gasparri (Forza Italia), la sen. Elena Murelli (Lega).
Il futuro dell’immobiliare, tra politiche abitative e “assicurazioni”
Al centro del dibattito il futuro delle politiche abitative alla luce dei progetti della Manovra 2025 ma non solo: il focus si è incentrato anche sulle recenti polemiche politiche innescate dalla questione maltempo e dalle ipotesi ventilate sulla possibilità di assicurazioni obbligatorie contro il maltempo sulle case.
Il Ministro Salvini ha aperto il convegno sottolineando l’importanza di un approccio liberale nelle politiche abitative. “Lo Stato può fornire indicazioni, ma non può obbligare i cittadini a seguire certe pratiche,” ha affermato, riferendosi in particolare al tema degli affitti brevi. Secondo Salvini, la libertà di mettere a reddito una proprietà è fondamentale in un Paese moderno e civile, auspicando un futuro più efficiente e sicuro.
Sul tema delle assicurazioni sulla casa contro le calamità naturali, tornato attuale dopo gli eventi alluvionali recenti in Emilia-Romagna e nelle Marche, Maurizio Gasparri ha sottolineato la necessità di studiare formule di protezione per chi desidera tutelare il proprio patrimonio dalle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha ribadito l’importanza di incentivare l’uso delle polizze assicurative senza imporre obblighi. Ha evidenziato che la responsabilità nella prevenzione dei rischi ricade su tutti gli enti pubblici, invitando a interventi tempestivi per evitare che i danni ricadano sulle spalle dei proprietari.
Infine, Paola De Micheli ha parlato dell’emergenza climatica, avvertendo che eventi estremi come le “bombe d’acqua” continueranno a verificarsi. Ha esortato il Governo a prendere esempio dalle migliori pratiche europee, sottolineando che l’idea di introdurre un’assicurazione obbligatoria per i proprietari di casa potrebbe tradursi in una tassa supplementare, aggravando ulteriormente il carico sulle famiglie.
Il video dell’evento
Come impatterà la Manovra 2025 sul settore immobiliare?
Di recente il presidente di Confedilizia è intervenuto anche sulle colonne del quotiano Italia Oggi, è intervenuto su questi argomenti, aniticipando quanto detto durante il convegno e fornendo anche alcuni indicazioni su cosa bolle attualmente in pentola sul versante della prossima Legge di Bilancio.
Spaziani Testa ha espresso preoccupazione in merito alle posizioni del Governo riguardo agli incentivi fiscali per i lavori edilizi. Con l’annuncio del taglio della detrazione per le ristrutturazioni a partire dal 2025, c’è il rischio concreto che una parte delle attività edilizie torni a operare nel sommerso, creando ulteriori complicazioni nel settore. È fondamentale, secondo il presidente, un’analisi globale delle misure attuali, seguita da decisioni ben ponderate sulle priorità da affrontare.
Per quanto riguarda il mercato degli affitti, la Confedilizia ha da tempo espresso la sua posizione. Per ampliare l’offerta di abitazioni e contenere i prezzi degli affitti, si propone l’abbattimento dell’IMU sulle abitazioni affittate a canone concordato, oltre all’estensione della cedolare secca al 10% su tutto il territorio nazionale. Queste misure potrebbero rappresentare un passo significativo verso una maggiore accessibilità abitativa.
Infine secondo Spaziani Testa sul settore delle locazioni commerciali l’Esecutivo ha la possibilità di attuare quanto già previsto nella riforma fiscale approvata più di un anno fa. In particolare, l’introduzione della cedolare secca anche per le locazioni non residenziali sarebbe un’importante innovazione, che dovrebbe essere accompagnata da un semplificato quadro normativo per i contratti di locazione. Questo approccio consentirebbe di rendere il mercato più dinamico e attrattivo per gli investitori, favorendo un ambiente più favorevole per le attività commerciali e imprenditoriali.
Quali rischi si corrono se non si interviene in maniera adeguata su questi temi?
L’urgenza di affrontare le problematiche legate all’immobiliare con decisione e lungimiranza non può essere sottovalutata. Le attuali incertezze del mercato immobiliare, in particolare, riflettono un contesto economico instabile e una crescente domanda di soluzioni abitative adeguate. Questo quadro è ulteriormente complicato dai rischi associati ai cambiamenti climatici, che pongono sfide senza precedenti. In questo scenario, le domande critiche riguardano non solo il futuro delle abitazioni, ma anche la qualità della vita nelle nostre città, che potrebbe deteriorarsi se non si adottano politiche efficaci.
La mancanza di un approccio proattivo da parte delle istituzioni rischia di portare a conseguenze devastanti. Un aumento dell’insicurezza abitativa potrebbe diventare una realtà per molte famiglie, in particolare quelle a basso reddito, che già affrontano difficoltà economiche. Inoltre, la perdita di valore delle proprietà non colpisce solo i proprietari, ma ha ripercussioni sull’intera economia locale, contribuendo a una spirale di declino urbano che influisce negativamente sui servizi e sull’attrattività delle città.
In aggiunta, le calamità naturali stanno diventando sempre più frequenti e gravi, con eventi estremi che colpiscono in modo devastante diverse aree del nostro Paese. La mancanza di un piano strategico per la gestione delle emergenze e la protezione delle abitazioni può tradursi in danni enormi, sia sul piano economico — per i costi di riparazione e recupero — sia su quello umano, con conseguenze che possono includere la perdita di vite e un incremento della vulnerabilità sociale. La gestione inadeguata delle risorse, soprattutto in un contesto di cambiamenti climatici, amplifica ulteriormente questi rischi.
Serve collaborazione tra istituzioni e attori del settore immobiliare
Pertanto, è fondamentale che le istituzioni, collaborando con i vari attori del settore immobiliare, non si limitino a esprimere preoccupazioni, ma adottino misure concrete e tempestive. È necessario sviluppare strategie di prevenzione che includano, ad esempio, incentivi per l’adeguamento sismico e l’uso di materiali sostenibili nella costruzione, oltre a politiche per migliorare l’efficienza energetica degli edifici. Queste misure non solo proteggerebbero gli investimenti immobiliari, ma contribuirebbero anche a creare un ambiente abitativo più sicuro e resiliente, capace di affrontare le sfide future.