Cosa fare per ottenere il fondo garanzia prima casa, a chi si rivolge e come funziona. Una panoramica sulla garanzia dello Stato sul mutuo per acquisto e interventi di ristrutturazione prima casa.


Acquistare una casa propria è il sogno di tanti giovani, un momento di certo tra i più significativi. Oggi però, difficilmente prima dei trent’anni, e forse anche dopo, è un passaggio che è possibile realizzare. Le trasformazioni del mondo del lavoro e la flessibilità a cui si è costretti non dà quella stabilità finanziaria necessaria.

In aiuto ci sono però delle forme di incentivo pubblico, tra le quali la più diffusa è il Fondo di garanzia per la prima casa.  

Di cosa si tratta?

Come funziona il fondo

La Legge 27 Dicembre 2013, n 147, all’art 1 comma 48, ha istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze il Fondo di garanzia per la prima casa.

Il Fondo prevede la concessione di garanzie su mutui per unità immobiliari da adibire ad abitazione principale con copertura del 50% della quota capitale per:

  • mutui ipotecari (importo massimo di 250 mila euro),
  • acquisto e interventi di ristrutturazione,
  • accrescimento dell’efficienza energetica.

 

Le banche che utilizzano le garanzie del Fondo non possono richiedere ulteriori garanzie, oltre a quella ipotecaria.

La garanzia del Fondo può essere richiesta, anche per mutui ipotecari fino al 100% del valore dell’immobile, se tale offerta è presente presso la banca erogatrice del mutuo.

Con Decreto interministeriale 31 luglio 2014 è stata individuata Consap Spa, la Concessionaria servizi assicurativi Pubblici Spa, quale soggetto gestore del Fondo.

All’atto di ammissione della garanzia, se vi sono più domande pervenute nella stessa giornata, il gestore del Fondo attribuisce priorità ai mutui erogati a:

  • giovani coppie, nuclei familiari costituiti da almeno due anni, coniugati o conviventi more uxorio, con uno dei componenti con età inferiore ai trentacinque anni;
  • nucleo monogenitoriale con figli minori, persona singola non coniugata, separata, divorziata o vedova con almeno un figlio convivente minore;
  • giovani di età inferiore ai 35 anni titolari di un rapporto di lavoro atipico;
  • conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti autonomi per le case popolari. 

Con il Fondo garanzia, dunque, è lo Stato che diventa garante dei cittadini.

È possibile così accendere un mutuo senza bisogno di ulteriori garanzie da parte di familiari o soggetti terzi.fondo-garanzia-prima-casa-home

Per i mutui ai quali sia stata assegnata priorità, viene applicato un TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) non superiore al Tasso effettivo globale medio (TEGM).

Le banche e gli intermediari finanziari che aderiscono all’iniziativa possono adottare, a tutela dei mutuatari che presentino difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo, la sospensione dei pagamenti delle rate e/o le altre misure facoltative indicate nel modulo di adesione, allegato al presente atto.

A chi è indirizzato e come fare domanda

Il requisito essenziale per poter accedere al fondo di garanzia per l’apertura del mutuo prima casa è:

  • non risultare, alla data di presentazione della domanda, proprietario di altri immobili idonei all’uso abitativo, esclusi quelli acquistati per successione e in uso a titolo gratuito.

Inoltre, l’immobile dovrà essere situato sul territorio nazionale e non deve rientrare nelle categorie di case di lusso (categorie catastali A1, A8, A9).

La domanda di accesso al Fondo va presentata direttamente alla Banca aderente all’iniziativa cui si richiede il mutuo.

L’apposita modulistica per la richiesta di accesso al Fondo è disponibile sul sito di Consap Spa, su quello del Dipartimento del Tesoro e delle Banche aderenti.

L’elenco delle Banche ad oggi aderenti, sempre in continuo aggiornamento, è disponibile sul sito di Consap, dove è possibile scaricare anche l’apposito modulo di domanda.

Alcuni dati

fondo-garanzia-prima-casa-mutuoL’ABI (Associazione Bancaria Italiana) dichiara che sono sempre più incoraggianti i dati che emergono dall’andamento del Fondo di garanzia prima casa. Il Fondo ha rappresentato fino ad ora una formula di successo nel favorire l’acquisto della prima casa, come dimostrano i dati.

A marzo 2018 infatti ci sono state, in media, oltre 300 domande al giorno attraverso 175 banche aderenti all’iniziativa.

Nel complesso, da gennaio 2015 (quando il fondo è diventato operativo) al 31 marzo 2018, le richieste ammissibili sono state 58.501 con un importo di garanzie rilasciate pari a 3,3 miliardi di euro.

Al 25 settembre 2018 i dati forniti da Consap (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici) parlano di:

  • 170 operazioni di mutuo ammesse per un controvalore di circa 10,1 miliardi di euro;
  • più della metà delle operazioni di finanziamento ha interessato giovani di età compresa tra i 20 e i 35 anni;
  • circa 300 sono le richieste medie giornaliere di accesso al Fondo.

Il capo della Direzione Interventi finanziari del Dipartimento del Tesoro, Giuseppe Maresca, afferma:

“Lo strumento nasce come stimolo per l’economia, con in più un’attenzione al sostegno alle famiglie, all’inclusione sociale (specie per i giovani e le fasce più deboli) ai temi ambientali. Uno strumento di facilitazione del credito, aperto a tutti, per acquistare la prima casa e accedere a mutui di importo fino a 250 mila euro, senza limiti di età, reddito o metratura, si è rivelato di grande successo, anche per la semplicità dell’operazione, attivabile direttamente in banca e che ha tempi certi di conclusione, garantiti dalla CONSAP spa, società in house, che abbiamo incaricato di gestire le pratiche”.

Cosa ne sarà del Fondo per il 2019?

Nel corso di un’audizione alla Camera, il direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini, ha dichiarato che le risorse sono in via di esaurimento e termineranno entro dicembre 2018.

“In base alle informazioni ottenute da Consap SpA, le disponibilità finanziarie del Fondo stanno per terminare. È previsto che l’operatività del Fondo terminerà a fine dicembre 2018.”

La proposta di Sabatini è di intervenire con un rifinanziamento del Fondo per consentire ai cittadini di poter usufruire ancora di uno strumento di garanzia che ha finora portato buoni risultati sia dal lato dei cittadini soprattutto giovani di età inferiore ai 35 anni, sia dal lato del mercato immobiliare residenziale che “negli ultimi anni ha registrato una significativa riduzione delle compravendite e dei valori di mercato”.

L’allarme viene lanciato anche da Adiconsum (Associazione Difesa Consumatori e Ambiente) che propone di allargare la disponibilità delle risorse a un maggior numero di cittadini, quindi superare il concetto di priorità.

Inoltre, secondo l’Associazione bisogna integrare nel sistema di tutela dei mutui per l’accesso alla casa, anche i recenti accordi che permettono il blocco della restituzione del capitale con il solo pagamento degli interessi.

Per Adiconsum la soluzione è chiedere al Governo “l’apertura di un Tavolo con tutti gli stakeholder comprese le Associazioni Consumatori per omogeneizzare le regole, aggiornarle per aumentare l’opportunità da offrire ai cittadini consumatori.”

 


Fonte: articolo di Mariangela De Pasquale