L’ISTAT rileva un andamento altalenante tra il 2023 e il 2024, con tendenze che rivelano significative differenze tra le strutture alberghiere ed extra-alberghiere, oltre che tra i flussi turistici in Italia tra autoctoni e stranieri.


Il turismo italiano ha vissuto un biennio di contrasti, alternando significativi recuperi post-pandemia a nuove sfide. Mentre il 2023 ha visto una ripresa robusta, con presenze extra-alberghiere oltre i livelli pre-Covid, i dati provvisori del 2024 evidenziano una leggera contrazione nei mesi estivi. Il terzo trimestre del 2024, in particolare, ha mostrato un calo negli arrivi e nelle presenze rispetto all’anno precedente, con dinamiche divergenti tra turisti italiani e stranieri. Di seguito, l’analisi completa dei flussi turistici e delle loro implicazioni per il settore.

La situazione dei flussi turistici in Italia nel 2023 e nel 2024 secondo l’ISTAT

Secondo i dati ISTAT, le strutture extra-alberghiere hanno registrato nel 2023 un incremento del 10,3% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019, segno di una ripresa robusta. In contrapposizione, le strutture alberghiere, nonostante un miglioramento rispetto al 2022, si attestano ancora al di sotto del 2% rispetto al 2019.

La stagione estiva si conferma il periodo di punta, concentrando oltre la metà delle presenze annuali, pari a circa 262 milioni di pernottamenti tra giugno e settembre (58,6% del totale). Tra i 22 principali brand turistici italiani mappati, spiccano le performance della Costiera Amalfitana, Capri, Val di Fassa e Cinque Terre, che hanno superato la media nazionale di crescita sia rispetto al 2022 che al 2019.

Il lavoro nel turismo: crescita degli occupati

Le attività legate al turismo hanno mostrato un impatto positivo sull’occupazione: nel 2023, circa 385mila persone hanno trovato lavoro nel settore, con un incremento dell’8,7% rispetto all’anno precedente. Ampliando l’analisi al comparto turistico nel suo complesso, l’aumento degli occupati ha raggiunto quota 111,5mila unità (+5,8%).

Estate 2024: numeri in calo nel terzo trimestre

Le rilevazioni provvisorie per il terzo trimestre del 2024 mostrano un rallentamento rispetto allo stesso periodo del 2023. Complessivamente, gli arrivi sono diminuiti del 3,6% e le presenze dell’1,4%. Questa flessione interessa tutti e tre i mesi estivi:

  • luglio: 17,5 milioni di arrivi (-7,7%) e 75 milioni di presenze (-0,8%);
  • agosto: 18 milioni di arrivi (-1,3%) e 81 milioni di presenze (-1,9%);
  • settembre: Calo dell’1,2% negli arrivi e dell’1,5% nelle presenze.

Turismo italiano in calo, stranieri in crescita

Nonostante la flessione complessiva, il segmento internazionale ha mostrato segnali di crescita:

  • luglio: incremento del 4,5% nelle presenze straniere;
  • agosto: crescita del 3,0%;
  • settembre: leggero aumento dello 0,2%.

Al contrario, la domanda turistica italiana è diminuita in tutti i mesi, con una contrazione significativa ad agosto, quando si sono registrati oltre 2,6 milioni di turisti italiani in meno rispetto allo stesso mese del 2023 (-5,7%).

Trend generali: predominio del turismo internazionale

Nel terzo trimestre del 2024, il turismo straniero ha rappresentato il 52,3% delle presenze totali, evidenziando un cambiamento nella composizione della domanda turistica. Gli italiani preferiscono agosto, mentre i turisti internazionali si concentrano maggiormente a luglio.

Bilancio della stagione estiva

Sommando i dati di giugno a settembre, la stagione estiva 2024 ha registrato una lieve flessione rispetto all’anno precedente, con un calo del 3,9% negli arrivi e dell’1,8% nelle presenze. Questi numeri, pur segnando una battuta d’arresto, confermano l’importanza strategica dell’estate per l’economia turistica del Paese.

Il settore si trova dunque di fronte a una duplice sfida: consolidare la ripresa post-pandemica nelle strutture alberghiere e rispondere ai mutamenti nella domanda, con una clientela italiana in contrazione e un crescente afflusso di turisti stranieri.

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