Il 25 aprile, Festa della Liberazione, è appena passato, ma come viene trattato nella busta paga? Ecco cosa sapere.
Come sappiamo, il 25 aprile è la Festa della Liberazione, una festività introdotta con la legge 260/1949, per celebrare l’Anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo.
Il 25 aprile è un giorno festivo e la maggior parte dei lavoratori non lavora. Ma alcuni invece sì, se ci sono accordi col datore di lavoro per lavorare nei giorni festivi.
Ovviamente, essendo un giorno festivo, il 25 aprile è trattato diversamente nella busta paga. Vediamo come.
25 aprile in busta paga: ecco com’è retribuita questa giornata
Il 25 aprile è una festa civile nazionale, proprio come il 1° maggio (Festa dei Lavoratori) e il 2 giugno (Festa della Repubblica).
Per quest’anno, si parla di festività infrasettimanale, perciò il lavoratore ha diritto alla retribuzione, anche se è assente dal lavoro. Nel caso in cui, invece, fosse caduta di domenica, allora si sarebbe parlato di festività non goduta.
Perciò, chi non lavora il 25 aprile, alla fine del mese, riceverà lo stesso stipendio, pur avendo lavorato un giorno in meno, perché la festività viene retribuita.
Ma non tutti i lavoratori possono godersi il giorno di festività, poiché in diversi settori si lavora, come nella pubblica sicurezza, nella sanità, nel turismo e nella ristorazione.
Come previsto dalla legge, nel caso di lavoro in un giorno festivo, il lavoratore ha diritto alla normale retribuzione della giornata lavorativa, insieme ad una maggiorazione prevista dal contratto collettivo e, in più, sarà pagata la giornata di “festività retribuita”.
In alcuni contratti collettivi, invece, è previsto un giorno di riposo compensativo.
Lavorare il 25 aprile è obbligatorio?
In linea generale, nessun lavoratore è obbligato a lavorare il 25 aprile, così come negli altri giorni festivi.
Il diritto al riposo nei giorni festivi, però, non è considerato un diritto assoluto. Perché non è sancito dalla Costituzione (a differenza delle ferie) e non è neanche regolato dalla legge.
Sul tema del lavoro durante i giorni festivi, a sancire le regole sono generalmente i contratti collettivi, gli accordi di secondo livello e i contratti individuali.
Però, bisogna ricordare che la Cassazione ha previsto che l’obbligo di non lavorare durante i giorni festivi non sia previsto nei contratti collettivi, bensì nei contratti individuali.
In linea generale, quindi, il lavoratore può rifiutarsi di lavorare nei giorni festivi, senza perdere il diritto alla normale retribuzione, tranne se è previsto il contrario nel contratto individuale stipulato.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it