fermo amministrativo bollo autoCon l’approvazione del Dlgs sulla riforma fiscale, cambiano le modalità della riscossione esattoriale. Se scatta l’iscrizione del fermo amministrativo del veicolo, in caso di pagamento dilazionato, non si potrà usare la propria auto fino al pagamento dell’ultima rata. In base ad una nuova riforma, infatti,  chi non paga il bollo auto in tema di tassa di circolazione rischia di restare a piedi per sei anni consecutivi. Per evitare quindi il blocco dell’auto al contribuente converrà chiedere subito la dilazione o eventualmente pagare la tassa in un’unica soluzione e non oltre 60 giorni dalla notifica della cartella medesima.

 

Il fermo è disposto solo da Equitalia: pertanto è necessario che la morosità del proprietario del mezzo sia iscritta nei ruoli: la Regione può riscuotere l’imposta sulla circolazione delle auto entro massimo tre anni che decorrono dall’anno successivo a quello in cui è dovuto il pagamento. Per ottenere la sospensione del fermo amministrativo, e tornare a circolare liberamente con l’auto, il debitore dovrà presentare domanda e versare la prima rata. Equitalia ha precisato che non è più richiesto l’utilizzo strumentale della vettura per lavoro, come in precedenza.  La maggior parte delle dilazioni risulta di sei anni, pari appunto a 72 rate, e in base al fatto che non vi è più la necessità che l’automobilista fornisca prova di avere difficoltà economiche per ottenere la dilazione stessa, quest’ultimo può rischiare di rimanere, per tutti e sei gli anni, privo del proprio mezzo.

 

In caso di prescrizione essa cessa se nell’arco di tale triennio, il contribuente riceve un sollecito di pagamento o la cartella di Equitalia, il termine di prescrizione inizia a decorrere nuovamente da capo. In pratica, bisognerà conteggiare altri tre anni dalla notifica dell’atto interruttivo (la cartella o il sollecito). Il blocco dell’auto è una misura che ha sempre rivelato una efficace “capacità persuasiva”, posta la necessità del mezzo privato per gli spostamenti». Quindi chi non ha i soldi per pagare l’intera cartella, può chiedere la dilazione del pagamento.

 

Con il decreto legislativo di riforma del sistema fiscale (D.lgs. n. 159/2015 art. 10, co. 1 n. 2), viene previsto che d’ora in poi la richiesta di rateazione non arriva a cancellare automaticamente il fermo già iscritto alla data della medesima richiesta, stabilendo, quindi, che chi chiede di pagare la cartella ratealmente potrà sì evitare che, in futuro, Equitalia possa iscrivere fermi, eventuali ipoteche o pignoramenti,.