fabrizio-de-andreL’11 gennaio 1999 ci lasciava il grande cantautore genovese Fabrizio De André. Cantautore degli emarginati e degli sconfitti.


“Nel ventennale della sua morte, voglio ricordare un artista colto e raffinato, capace di elevare la musica leggera alla poesia: Fabrizio De André. Ha cantato l’amore, ma é stato anche il cantautore degli emarginati e degli sconfitti, mettendo in evidenza universi nascosti e scomodi”. Lo scrive su facebook Alberto Bonisoli, ministro dei beni e delle attività culturali.

 

“L’opera di Fabrizio De André- aggiunge- è parte della nostra cultura non solo musicale, ma anche letteraria. Concludo con le sue parole della Canzone di Marinella per esprimere la nostalgia del suo genio troppo presto perduto: ‘E come tutte le più belle cose, vivresti solo un giorno come le rose’”.

 

TOTI: INIMITABILE E IMMORTALE NEL CUORE DI TUTTI NOI

 

“11 gennaio 1999. Vent’anni fa la Liguria perdeva uno dei suoi più grandi e amati cantautori, Fabrizio De Andrè. La Regione non dimentica: oggi a Palazzo Ducale l’intera giornata sarà dedicata al ricordo del nostro Faber, inimitabile e immortale nel cuore di tutti noi”. Lo scrive su twitter Giovanni Toti, presidente regione Liguria.

 

 

Tra i brani più importanti di De André vogliamo citare, come esempio, autentiche perle del cantautorato italiano come Il pescatore

 

 

 

 

Bocca di rosa

 

 

 

Dolcenera

 

 

e per chiudere, Anime Salve