foreste africaL’industria del cioccolato sta devastando le foreste pluviali in Africa occidentale: a denunciarlo un’inchiesta condotta dal quotidiano inglese ‘The Guardian’.


Fabbriche di cioccolato che distruggono le foreste.

Secondo l’indagine, i commercianti di cacao che vendono a multinazionali come Mars, Nestlé, Mondelez e ad altre aziende comprano chicchi raccolti illegalmente in aree protette della Costa d’Avorio. E nel Paese, ora, ci sarebbe l’80% di foreste pluviali in meno rispetto al 1960. Secondo l’inchiesta, i raccolti illegali sono poi mischiati con quelli ottenuti in modo legale rendendo difficile ricostruire gli illeciti.

 

Quelle fabbriche di cioccolato che distruggono le foreste

 

Il ‘Guardian’ sottolinea che le barrette Mars, i Ferrero Rocher e le tavolette Milka potrebbero contenere cacao illegale. Di certo, dalla Costa d’Avorio proviene ben il 40% del cacao prodotto in tutto il mondo. Le multinazionali non negano che il fenomeno della deforestazione, in particolare in Costa d’Avorio e in Ghana, è connesso al ciclo produttivo del cacao.

 

Stando all’inchiesta, infine, le multinazionali riconoscono che il cacao sostenibile è una grande sfida da affrontare e riconoscono l’urgenza di trovare una soluzione.

 

Le inchieste Chocolate’s Dark Secret della ONG Mighty Earth e quella di The Guardian hanno spinto i governi di Ghana e Costa d’Avorio a impegnarsi nel promuovere un “cioccolato sostenibile” e a proteggere le foreste.

 

L’annuncio a COP23 è arrivato dopo anni di lavoro da parte di diverse organizzazioni governative e ONG che, fin dal 2009, chiedono ai governi dell’Africa occidentale e alle aziende del cacao di assumersi le responsabilità delle conseguenze del cacao illegale.

 

Il lato oscuro del cioccolato sono deforestazione, corruzione e lavoro minorile.