expo-2030-assegnazioneTra poche ore si conoscerà il nome della città cui sarà assegnata l’Expo 2030. E Roma spera fino all’ultimo di giocarsela al ballottaggio.


Intorno alle 15.00 di oggi a Parigi, i delegati dei 182 paesi membri del Bureau International des Expositions voteranno a scrutinio segreto per eleggere la vincitrice di Expo 2030. Per le tre città contendenti Roma, Riad e Busan, ultime ore col fiato sospeso mentre Roma confida di poter avere la meglio nel ballottaggio con Riad. Sì perché proprio la capitale dell’Arabia Saudita, Riad la città favorita e da battere stando ai numeri che la vedono fortemente avanti grazie anche ai forti investimenti messi in campo e alla trama di alleanze che vedono schierate in prima linea la Francia e molti paesi africani.

Busan sembrerebbe poter contare i suoi voti dei paesi dell’estremo Oriente l’Oriente e sul favore delle grandi multinazionali tecnologiche.

Ma il sogno dell’Expo a Roma costruito su un progetto di grande respiro e su un intenso lavoro di relazioni portato avanti dall’alleanza tra Comune di Roma, Regione Lazio e i principali stakeholder locali (Unindustria, CNA Roma, Coldiretti Roma, Confcommercio Roma, Federlazio, Ance Roma-ACER e Confesercenti), non si è arreso di fronte alla potenza di fuoco rappresentata dai grandi investimenti che le altre città in competizione possono vantare.

In questi due anni i Promotori di Expo Roma 2030, con il sostegno del governo italiano, si sono spesi in intense attività di pubbliche relazioni cercando solide alleanze. Per Roma non sono solo in ballo qualcosa come 50 miliardi di ritorno economico e 300 mila nuovi posti di lavoro, ma soprattutto la possibilità di portare nella Capitale un ciclo di eventi senza precedenti se si considerano il Giubileo 2025 e il Giubileo della passione del 2033.

Il  sindaco di Roma Città Metropolitana Roberto Gualtieri ha proseguito l’intensa attività diplomatica viaggiando in tutto il mondo e negli ultimi giorni in alcune capitali Africane, che con i loro 54 voti potrebbero rappresentare l’ago della bilancia.

Al primo turno si vince raggiungendo 121 voti, i due terzi dei 182, ma pare che nessuna delle città abbia già i consensi sufficienti.

Vincerà la potenza economica di Ryad e dei suoi petrodollari o un progetto che mira a fare di Roma un nuovo modello di città inclusivo, interconnesso, sostenibile e condiviso? Ancora qualche ora e lo sapremo.

 


Fonte: articolo di Francesca Liani