L’ex presidente del Consiglio italiano e della Banca Centrale Europea (BCE), Mario Draghi, ha recentemente consegnato alla nuova presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, il rapporto definitivo sulla crescita economica sostenibile in Europa, intitolato “Il futuro della competitività europea”.


Questo documento, composto da circa 65 pagine, offre un’analisi approfondita delle sfide che l’Europa deve affrontare e propone strategie per rilanciare la crescita economica e la produttività del continente.

Il rapporto di Mario Draghi sulla competività economica sostenibile in Europa

Il rapporto di Mario Draghi si articola in tre capitoli principali, ognuno dei quali affronta aspetti cruciali per il futuro economico dell’Europa. Il primo capitolo sottolinea l’urgenza di accelerare l’innovazione e identificare nuovi motori di crescita. Il secondo capitolo si concentra sulla necessità di ridurre i costi energetici, continuando al contempo il processo di decarbonizzazione e potenziamento dell’economia circolare. Infine, il terzo capitolo esamina l’importanza di adattarsi a un contesto geopolitico più instabile, riducendo le dipendenze esterne che potrebbero rappresentare vulnerabilità.

Le basi economiche europee

L’Europa possiede già solide fondamenta per essere un’economia altamente competitiva. Il modello europeo, caratterizzato da un mercato aperto, un elevato grado di concorrenza, un robusto sistema giuridico e politiche efficaci per combattere la povertà e ridistribuire la ricchezza, ha permesso all’Unione Europea di coniugare alta integrazione economica e sviluppo umano con bassi livelli di disuguaglianza. Con un Mercato Unico che include 440 milioni di consumatori e 23 milioni di imprese, l’UE rappresenta circa il 17% del PIL globale. Inoltre, la disparità di reddito in Europa risulta inferiore di circa 10 punti percentuali rispetto a quella degli Stati Uniti e della Cina.

I risultati in termini di miglioramento

L’approccio dell’UE ha prodotto risultati notevoli anche in termini di governance, salute, istruzione e protezione ambientale. Dei dieci Paesi con il punteggio più alto al mondo per l’applicazione dello Stato di diritto, otto sono membri dell’Unione Europea. L’Europa supera sia gli Stati Uniti che la Cina in aspettativa di vita e bassa mortalità infantile, e il sistema educativo europeo è tra i migliori a livello mondiale. L’UE è anche leader nella sostenibilità ambientale e nei progressi verso un’economia circolare, avendo fissato ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione e beneficiando della più vasta zona economica esclusiva al mondo, che si estende su 17 milioni di chilometri quadrati.

Il rallentamento della crescita economica nell’area UE

Tuttavia, la crescita economica dell’Europa ha mostrato segnali di rallentamento, principalmente a causa di un declino nella produttività. Questo rallentamento solleva interrogativi sulla capacità dell’UE di raggiungere i propri ambiziosi obiettivi, come l’inclusione sociale, la neutralità delle emissioni di CO2 e una maggiore rilevanza geopolitica. Negli ultimi due decenni, la crescita economica dell’UE risulta costantemente inferiore a quella degli Stati Uniti, mentre la Cina ha rapidamente guadagnato terreno. Il divario tra il PIL dell’UE e quello degli Stati Uniti  passa da poco più del 15% nel 2002 al 30% nel 2023. Con una differenza del 12% a parità di potere d’acquisto. Anche se la differenza pro capite risulterebbe marcata a causa della crescita demografica più veloce negli Stati Uniti, rimane significativa: il gap passa dal 31% nel 2002 al 34% oggi.

La causa principale di questo divario è la produttività. Circa il 70% della differenza nel PIL pro capite rispetto agli Stati Uniti si attribuisce infatti alla minore produttività dell’UE. Questa crescita più lenta della produttività ha comportato anche un incremento più modesto del reddito reale disponibile, con una crescita quasi doppia negli Stati Uniti rispetto all’Europa dal 2000.

Il rapporto di Draghi evidenzia dunque la necessità per l’Europa di adottare misure efficaci per stimolare l’innovazione, migliorare l’efficienza energetica e ridurre le vulnerabilità geopolitiche. Solo così l’UE potrà rilanciare la propria crescita economica e mantenere la sua competitività globale.

Il video della Conferenza stampa di Draghi e Von der Leyen

Il testo integrale del Rapporto

Qui il documento completo (in lingua inglese).