Secondo il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, una decisione assurda: l’UE ha dato l’ok all’Irlanda per introdurre delle etichette con i rischi per la salute sulle bottiglie di vino, come avviene per le sigarette. Ci vanno di mezzo anche le bottiglie di vino italiano.
Il ministro ha detto che la scelta dell’Irlanda ignora “ignora la differenza tra consumo moderato e abuso di alcol“. Ma arrivano proteste anche da altri organismi come la Coldiretti.
Scopriamo nello specifico cosa è accaduto e come mai questa decisione sta destando così tanto scalpore.
Etichette sul vino per rischi salute
In sintesi l’autorizzazione Ue concessa all’Irlanda rappresenta un significativo precedente: lo stato irlandese potrà adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze, che non tengono conto delle quantità, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati“.
La decisione dell’Ue ha di fatto confermato che le autorità nazionali possono adottare la legge in materia.
Questo nonostante i pareri contrari di Italia, Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici.
Anche perché la decisione tocca molto da vicino il nostro paese: l’Italia è il principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di fatturato di cui più della metà all’estero.
Le proteste del Ministro Tajani
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha reso noto di voler “chiedere l’intervento di Unione europea e Organizzazione mondiale del commercio” (Omc/Wto) in merito all’”assurda” decisione dell’Irlanda di introdurre etichette sui rischi per la salute “di tutte le bevande alcoliche, compreso il vino italiano”. Il titolare della Farnesina lo ha scritto su Twitter.
Il ministro ha detto che la scelta dell’Irlanda ignora “la contrarietà del Parlamento europeo” e “ignora” anche “la differenza tra consumo moderato e abuso di alcol“.
Assurda la decisione dell’Irlanda di introdurre un’etichetta per tutte le bevande alcoliche, incluso il vino italiano. Nonostante la contrarietà del PE. Scelta che ignora la differenza tra consumo moderato e l’abuso di alcol. Chiederò l’intervento della Commissione Ue sul @wto.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) January 12, 2023
La protesta della Coldiretti
Secondo la Coldiretti Toscana il via libera dell’Unione Europea all’Irlanda per inserire etichette allarmistiche sulle bottiglie di vino ma anche birra e liquori equiparandoli alle sigarette, è un attacco diretto al prodotto del Made in Tuscany più venduto e conosciuto all’estero.
Si tratta di un pericoloso precedente che – afferma Coldiretti Toscana – rischia di aprire le porte a una normativa comunitaria che metterebbe a rischio la sopravvivenza di quasi 13 mila aziende regionali insieme ad oltre 1 miliardo di euro di esportazioni di vini oltre confini.
“E’ del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino che nel nostro Paese è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini secondo la Coldiretti non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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