Le nostre coste sono tra i fiori all’occhiello del patrimonio paesaggistico europeo – luoghi incantevoli che si affacciano sul Mediterraneo e che dovrebbero essere salvaguardati per le generazioni a venire.
Preservare le spiagge diventa una necessità sempre più impellente, a fronte di una nuova minaccia che vede collidere crescente urbanizzazione ed incremento demografico.
Per capire quale sia il nesso comune tra queste tematiche bisogna far riferimento al settore edile, che fa della sabbia marina uno dei suoi elementi fondamentali. Per produrre il calcestruzzo non è possibile utilizzare sabbia del deserto, troppo rotondeggiante per aggregarsi con il cemento. Per questo le estrazioni si focalizzano sulle zone costiere, rimuovendo grandi quantità di sabbia dal bagnasciuga e dai fondali marini.
A causa dello spostamento delle popolazioni dalle periferie verso i centri urbani, il settore edile vive una richiesta di strutture abitative sempre crescente, il che porta ad un maggiore utilizzo di sabbia marina. Secondo una stima riportata da una recente infografica, le spiagge potrebbero essere un ricordo del passato già nell’arco di questo secolo. Un dato certamente poco rassicurante, ma che viene confermato dall’uso esponenziale di cemento degli ultimi anni (la sola Cina ha utilizzato in 2 anni più cemento di quanto abbiano fatto gli Stati Uniti nel XX secolo).
La sabbia è in procinto di essere il nuovo petrolio, soprattutto se si considera la diffusione del mercato nero orbitante attorno a questo business. In diversi angoli del globo ci sono mafie che sfruttano lavoratori e prelevano sabbia dalle coste senza alcun rispetto di qualsiasi norma ambientale.
In molti stanno lavorando per trovare una via d’uscita a questo problema. Tra le varie opzioni sul tavolo, in alternativa alla sabbia, ci sono persino il vetro e l’argilla, materiali che hanno già dato buoni risultati in passato e che fanno sperare per il futuro.
La strada rimane, però, ancora in salita e molto va fatto affinché si riesca a uscire da un’impasse che minaccia le coste.