Codici: l’emendamento sulla “non impugnabilità dell’estratto di ruolo” è una grave violazione dei diritti di difesa del contribuente.
Il decreto legge in materia di fisco e lavoro giunto nell’Aula del Senato contiene un emendamento che l’associazione Codici critica duramente per le conseguenze pesantissime che contiene. Si tratta dell’emendamento sulla “non impugnabilità dell’estratto di ruolo”.
I diritti di difesa del contribuente
“L’emendamento proposto – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – rappresenta una gravissima violazione dei diritti di difesa del contribuente. Per l’ennesima volta, la politica dà un segnale sbagliato: invece di tutelare il contribuente, spesso vessato con richieste di pagamento di tributi prescritti e quindi non dovuti, si schiera a favore dell’Agenzia delle Entrate e delle agenzie di riscossione credito, togliendo ancora di più le poche armi che ha il contribuente per difendersi. Ci auguriamo che il Parlamento faccia retromarcia su un emendamento che farebbe compiere un passo indietro ad un Paese che ha una forte cultura del diritto”.
Profilo di incostituzionalità
“Siamo di fronte ad una gravissima violazione dei diritti di difesa che non può essere tollerata – afferma l’avvocato Manfredi Zammataro, Segretario di Codici Sicilia – e parliamo anche di un emendamento che si profila come incostituzionale. A nostro avviso, è in contrasto con il diritto di difesa e con la giurisprudenza granitica che c’è sulla possibilità di impugnare il ruolo”.
Fonte: Codici