Il recente dibattito sulle elezioni comunali in Italia ha portato la maggioranza di centrodestra a sostenere modifiche significative al sistema elettorale per i comuni, con una proposta eclatante: “eliminiamo i ballottaggi“.
Dopo la sconfitta nei ballottaggi delle elezioni amministrative del 2024, dove il centrosinistra ha conquistato sei capoluoghi di regione al voto, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia stanno considerando delle modifiche al sistema di voto nei comuni.
Una proposta che sta facendo molto discutere e che da un lato vede la maggioranza che preme per una nuova riforma e l’opposizione che difende il sistema attuale, sostenendo che il cambio delle regole non dovrebbe essere dettato dai risultati elettorali sfavorevoli.
Scopriamone di più.
“Eliminiamo i ballottaggi“: la nuova proposta del centrodestra
I tre partiti che guidano il centrodestra dopo la netta sconfitta nei ballottaggi stanno considerando l’eliminazione dei ballottaggi se un candidato supera il 40% dei voti al primo turno.
Ignazio La Russa, presidente del Senato, ha espresso infatti preoccupazione per l’astensione elevata nel secondo turno, scesa dal 62,83% del primo turno al 47,71%, e ha suggerito un ripensamento della legge elettorale per incrementare la partecipazione. La Russa ha criticato il doppio turno, sostenendo che in alcuni casi il vincitore finale può essere eletto con una percentuale di voti molto bassa rispetto al totale degli aventi diritto o addirittura con meno voti assoluti rispetto all’avversario del primo turno.
A fare eco alla proposta è Maurizio Gasparri di Forza Italia, che ha supportato l’idea di adottare il modello elettorale della regione Sicilia, che prevede un solo turno con l’elezione diretta del candidato che supera una certa soglia di voti.
E non si tratterebbe solo di parole: in maggioranza ipotizzano infatti che anche il sistema elettorale su cui sarà calibrato il premierato possa essere il modello del sindaco d’Italia, con la soglia di esclusione del ballottaggio al 40 per cento.
Come riportato da Repubblica sarebbe già pronta una proposta di legge in merito: Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, parlando con Repubblica, spiega che il suo partito riproporrà un emendamento taglia ballottaggi: “Potremmo presentare un emendamento in qualche decreto […] ad esempio con il nuovo Tuel, il testo unico degli enti locali, alla cui revisione sta lavorando la sottosegretaria al Ministero dell’Interno, Wanda Ferro. La riforma è in gestazione da mesi, i tempi di approdo in Parlamento sono ancora incerti”.
La reazione delle opposizioni
Dall’altra parte, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha contestato queste proposte, accusando la destra di voler cambiare le regole solo perché hanno perso le elezioni. Schlein ha definito la vittoria del centrosinistra alle amministrative come straordinaria e ha sottolineato l’importanza delle alleanze costruite attorno a candidati credibili, affermando che queste vittorie dimostrano che la destra può essere battuta.
In conferenza stampa ha commentato: “Non è che quando si perde si aboliscono le elezioni o si scappa con il pallone in mano. Non è colpa degli elettori se la destra ha perso, noi non ci stiamo a cambiare le regole, non ha senso delle istituzioni una dichiarazione del genere”.
Come funzionano allo stato attuale i ballottaggi?
Il sistema elettorale italiano per le elezioni comunali prevede l’eventualità del ballottaggio, un secondo turno di voto, nel caso in cui nessun candidato sindaco raggiunga la maggioranza assoluta dei voti al primo turno. Ecco come funziona nel dettaglio:
Struttura del sistema elettorale comunale
- Primo Turno:
- Comuni con più di 15.000 abitanti: Se nessun candidato sindaco ottiene il 50%+1 dei voti al primo turno, i due candidati più votati accedono al ballottaggio.
- Comuni con meno di 15.000 abitanti: Il candidato che ottiene la maggioranza relativa dei voti viene eletto sindaco al primo turno. Non è previsto il ballottaggio.
- Secondo Turno (Ballottaggio):
- Comuni con più di 15.000 abitanti: Due settimane dopo il primo turno, si tiene il ballottaggio tra i due candidati più votati del primo turno. Il candidato che ottiene più voti al ballottaggio viene eletto sindaco.
Motivazioni e vantaggi del ballottaggio
Il sistema a doppio turno, con l’opzione del ballottaggio, è stato introdotto per garantire che il sindaco eletto abbia il supporto di una larga maggioranza degli elettori, rafforzando così la legittimità democratica del vincitore. Questo sistema è particolarmente utile in contesti politici frammentati, dove al primo turno possono esserci molti candidati e il voto può essere disperso.
Critiche e problemi del ballottaggio
Nonostante i suoi vantaggi, il ballottaggio presenta alcune criticità:
- Astensione Elettorale: Come evidenziato da Ignazio La Russa, la partecipazione degli elettori tende a calare significativamente al secondo turno. Questo fenomeno è stato osservato nelle recenti elezioni amministrative del 2024, dove l’affluenza è scesa dal 62,83% al primo turno al 47,71% al secondo turno.
- Legittimità Ridotta: In alcuni casi, il vincitore del ballottaggio potrebbe essere eletto con una percentuale molto bassa del totale degli aventi diritto al voto, sollevando dubbi sulla sua legittimità rappresentativa.
- Costo e Complessità: Organizzare un secondo turno elettorale comporta costi aggiuntivi e un’organizzazione più complessa, che possono essere visti come uno spreco di risorse, specialmente in situazioni dove i risultati del primo turno mostrano un chiaro vantaggio per un candidato.
In risposta a queste criticità, come abbiamo visto, la maggioranza di centrodestra ha proposto di modificare o eliminare il ballottaggio nelle elezioni comunali. Una delle proposte più discusse è quella di dichiarare eletto il candidato che supera il 40% dei voti al primo turno, evitando così il secondo turno. Un’altra proposta è quella di adottare il modello siciliano, che prevede un solo turno con l’elezione diretta del candidato che supera una determinata soglia di voti.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it