La Camera dei Deputati ha approvato definitivamente il decreto legge Agricoltura, confermando quanto già deliberato dal Senato: ecco tutte le novità.


Con un voto favorevole di 148 voti contro 71 contrari e un astenuto, il provvedimento introduce una serie di misure importanti per il comparto agricolo nazionale.

Il decreto, ora convertito in legge, ha l’obiettivo di supportare lo sviluppo del settore primario in Italia, rispondendo alle esigenze emergenti e alle sfide globali con soluzioni concrete e mirate.

Questa nuova legislazione mira a rafforzare la resilienza delle imprese agricole italiane ma anche a promuovere una gestione sostenibile delle risorse e a garantire un futuro più stabile per l’intero comparto.

Il Dl agricoltura è legge: ecco tutte le novità

Una delle principali disposizioni riguarda il sostegno alle imprese attive nella produzione primaria di prodotti agricoli, pesca e acquacoltura, soprattutto nelle zone considerate svantaggiate delle regioni meridionali e insulari. Queste aziende potranno beneficiare di un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali destinati alle strutture produttive, nell’ambito delle normative europee sugli aiuti di Stato, fino a un massimo di 40 milioni di euro per il 2024.

Il provvedimento mira anche a supportare le aziende agricole colpite dalla crisi economica derivante dall’indebitamento e dalle recenti sfide climatiche e fitopatologiche. In particolare, è prevista la sospensione per 12 mesi del pagamento della quota capitale dei mutui e dei finanziamenti in scadenza nel 2024, insieme alla proroga dei termini di rimborso e al differimento delle garanzie, al fine di alleviare il peso finanziario sulle imprese.

Un’altra disposizione rilevante è quella relativa alla limitazione dell’uso del suolo agricolo per l’installazione di impianti fotovoltaici. Il decreto impone restrizioni specifiche sull’installazione di tali impianti nelle aree agricole, consentendone l’installazione solo in determinate circostanze che non comportino un aumento dell’area occupata, salvo progetti di interesse strategico come quelli delle Comunità energetiche rinnovabili o del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Tra le novità introdotte dal Senato, figura l’istituzione di una banca dati presso l’Inps degli appalti nel settore agricolo, accessibile agli organi di controllo per monitorare e garantire la conformità delle imprese appaltatrici. Tale misura è volta a migliorare la trasparenza e a promuovere la regolarità nei contratti di appalto nel settore agricolo, con sanzioni amministrative per le imprese prive dell’attestazione di conformità necessaria.

Le dichiarazioni del Ministro Lollobrigida

Il Dl Agricoltura è legge. Ringrazio tutti i parlamentari che hanno sostenuto questo decreto, i sottosegretari Patrizio La Pietra e Luigi D’Eramo e i presidenti delle Commissioni di Camera e Senato, Luca De Carlo e Mirco Carloni. Mettiamo a terra importanti interventi per il settore agricolo, della pesca e dell’agroalimentare, ne potenziamo l’impatto e introduciamo nuovi strumenti per affrontare le crisi e le emergenze. La conversione in legge del decreto rappresenta un importante tassello della strategia complessiva che il Governo Meloni ha disegnato per lo sviluppo del settore agricolo e della pesca e che mira in prospettiva a rilanciare complessivamente l’agricoltura italiana anche a livello europeo e mondiale“. Lo dichiara il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, dopo la conversione in legge del Dl Agricoltura.

Abbiamo messo a disposizione oltre 500 milioni di euro per sostenere le filiere in difficoltà, affrontare le emergenze, garantire maggiori controlli, specialmente sulle importazioni e assicurare un giusto reddito ai nostri produttori“, ha sottolineato il ministro. “Inoltre, abbiamo rafforzato, insieme alla ministra del Lavoro Marina Elvira Calderone, le azioni a contrasto del caporalato e contro le pratiche sleali per chi compra prodotti agricoli sottocosto, perché le eccellenze del nostro made in Italy devono essere legate non solo alla qualità indiscussa delle produzioni agricole italiane, ma anche alla dignità dei lavoratori agricoli. Continueremo a sostenere i nostri pescatori, agricoltori e imprenditori che ogni giorno fanno grande la nostra Nazione. La difesa del settore primario rappresenta un interesse centrale per il Governo“, ha concluso il ministro.

Le reazioni delle associazioni

Dal mondo associazionistico arrivano reazioni contrastanti all’entrata in vigore di questo decreto, soprattutto per quanto riguarda le norme in materia di fotovoltaico.

Da un lato Coldiretti, ad esempio, ha espresso assoluta soddisfazioneper la decisone di tutelare l’agricoltura nazionale con un deciso stop al FV selvaggio a terra”. Secondo uno studio di Coldiretti Giovani Impresa, in particolare, sfruttando i tetti di stalle, cascine, magazzini, fienili, laboratori di trasformazione e strutture agricole sarebbe possibile recuperare una superficie di 155 milioni di mq per i pannelli, con un potenziale di generazione pari a 28.400 GWh.

Di altro avviso altre associazioni legate all’amibiente, come il WWF. Nello specifico ha chiesto proprio la soppressione o la modifica dell’articolo che di fatto vieta l’installazione di impianti fotovoltaici a terra in tutte le aree agricole, incluse quelle già qualificate come “aree idonee” (come i siti soggetti a bonifica). Questa norma riduce le opportunità di multifunzionalità delle aziende agricole, rappresentando una significativa penalizzazione per gli agricoltori, privati della possibilità di diversificare le proprie fonti di reddito.