divieto-comunicazione-istituzionale-campagne-elettorali-faq-agcomL’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha recentemente pubblicato un documento contenente le risposte alle domande più frequenti riguardanti il divieto di comunicazione istituzionale durante le campagne elettorali.


Lo scopo principale di questo documento è chiarire il significato e l’ambito di applicazione di tale divieto, nonché le possibili sanzioni in caso di violazione, in conformità a quanto stabilito dall’articolo 9 della legge numero 28 del 2000. 

Tuttavia l’Autorità precisa che le indicazioni fornite nel documento non vincolano totalmente le sue valutazioni e le sue decisioni in futuri casi specifici.

Divieto comunicazione istituzionale durante campagne elettorali: le FAQ dell’Agcom

Durante le campagne elettorali, la comunicazione istituzionale è sottoposta a regole precise: si impone pertanto alle pubbliche amministrazioni di astenersi dall’attività di comunicazione, salvo quelle strettamente necessarie per garantire il regolare svolgimento delle loro funzioni istituzionali.

L’obiettivo principale di questo divieto è prevenire il rischio che le amministrazioni possano influenzare le elezioni mediante la divulgazione di informazioni non neutrali a fini elettorali. Questa precauzione è finalizzata a preservare il principio fondamentale di imparzialità della pubblica amministrazione, assicurando che durante il periodo elettorale non ci siano favoritismi o vantaggi per una particolare fazione politica.

A chi si applica il divieto?

Il divieto di comunicazione istituzionale durante le campagne elettorali si estende alle pubbliche amministrazioni individuate dalla legge 150 del 2000 e ai singoli soggetti che detengono cariche pubbliche. Questo significa che sia gli enti pubblici che i singoli funzionari pubblici sono soggetti alle restrizioni imposte dalla legge durante il periodo elettorale.

È importante notare che le società di diritto privato non rientrano nel campo di applicazione di questo divieto, poiché la legge si concentra sulle istituzioni e sugli attori pubblici. Tuttavia, i singoli soggetti che occupano cariche pubbliche, se coinvolti in attività di comunicazione che potrebbero influenzare la campagna elettorale, sono soggetti alle restrizioni imposte dalla legge.

Quali sono le attività non consentite?

Le attività proibite includono qualsiasi forma di comunicazione esterna che potrebbe avere un impatto sulla campagna elettorale, utilizzando qualsiasi mezzo di trasmissione disponibile. Questo significa che sia i mezzi tradizionali, come la stampa e la radiodiffusione, che quelli più moderni, come i social media e i siti web istituzionali, rientrano nel divieto se utilizzati per scopi di comunicazione istituzionale durante il periodo elettorale.

Deroghe ai divieti

Le eccezioni al divieto di comunicazione istituzionale durante le campagne elettorali si verificano quando l’attività di comunicazione è considerata impersonale e indispensabile per le funzioni istituzionali dell’amministrazione.

Quando si parla di comunicazione “impersonale”, si fa riferimento a messaggi o contenuti che non sono direttamente legati a singoli individui o gruppi, ma piuttosto riguardano l’istituzione nel suo complesso. Questi messaggi non promuovono o sostengono specifici candidati o partiti politici, ma forniscono informazioni neutrali o servizi pubblici essenziali.

L’elemento della “indispensabilità” riguarda la necessità che l’attività di comunicazione sia fondamentale per il regolare svolgimento delle funzioni istituzionali dell’amministrazione pubblica. Ciò significa che deve essere dimostrato che la comunicazione è necessaria per informare i cittadini su questioni di pubblico interesse o per fornire servizi essenziali che non possono essere garantiti in altro modo.

In sostanza, queste eccezioni consentono alle pubbliche amministrazioni di continuare a comunicare con il pubblico durante le campagne elettorali, purché lo facciano in modo neutrale e limitato alle attività essenziali per il funzionamento dell’istituzione pubblica.

Sanzioni

In caso di violazione del divieto di comunicazione istituzionale durante le campagne elettorali, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha il potere di intervenire per applicare sanzioni e ripristinare l’equilibrio nel rispetto delle norme elettorali.

Una delle azioni che l’Agcom può intraprendere è l’ordine di pubblicare messaggi che indicano la violazione stessa. Questi messaggi servono a informare il pubblico della violazione delle regole e a garantire trasparenza riguardo alle azioni compiute dall’amministrazione pubblica. Di solito, tali messaggi devono essere diffusi entro un certo periodo di tempo dalla scoperta della violazione e devono fornire informazioni chiare sulla natura della violazione commessa.

Inoltre, l’Agcom può richiedere la rimozione delle attività che hanno causato la violazione. Questo significa che le pubbliche amministrazioni sono obbligate a eliminare qualsiasi comunicazione istituzionale che sia stata considerata in violazione della legge. Tale misura serve a garantire il rispetto delle norme e a mitigare eventuali effetti negativi che la violazione potrebbe avere sul processo elettorale e sull’equità della competizione tra i partiti politici.

In definitiva, l’Agcom ha il compito di vigilare sul rispetto delle regole elettorali e di intervenire in caso di violazioni, adottando misure volte a ripristinare la correttezza e l’imparzialità del processo democratico.

Tutte le FAQ

Qui il documento completo.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it