Quali sono i limiti nella giurisprudenza per il diritto di abbaiare del cane? Vediamo insieme cosa dice la legge al riguardo.


Diritto di abbaiare del cane: secondo la legge, il cane ha il diritto di poter abbaiare, ma non può disturbare la quiete pubblica. Notiamo, quindi, che non c’è chiarezza sulla questione e che la giurisprudenza al riguardo sia piuttosto nebulosa.

Dopotutto, chi ha un cane lo sa: gli animali non si possono controllare, soprattutto quando vengono lasciati da soli. Ma se il cane abbaia troppo, il padrone può essere accusato di disturbo della quiete pubblica.

Vediamo allora cosa dice la legge al riguardo.

Diritto di abbaiare del cane: quali sono i diritti dell’animale

I cani hanno diritto di abbaiare, poiché considerato “diritto essenziale dei cani”: così si è pronunciato il Giudice di Pace di Rovereto, in merito alla sentenza dell’11 agosto di 2006, nella quale un uomo aveva citato in giudizio il vicino, poiché esasperato dal continuo abbaiare dei due doberman.

Un importante caposaldo sul tema è quella del Tribunale di Lanciano del 19 giugno 2012 che ha stabilito che:

“i cani hanno tutto il diritto di abbaiare, specie se qualcuno o qualcosa si avvicina al loro territorio di riferimento e purché non si superi la soglia di tollerabilità stabilita nel codice”.

Anche se il tutto deve essere nei limiti della normale tollerabilità, fissati nell’art. 844 del Codice Civile.

Nello specifico l’articolo recita:

“Il proprietario di un fondo non può  impedire le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi. Nell’applicare questa norma l’autorità  giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà. Può ener conto della priorità di un determinato uso.”

Il diritto di abbaiare del cane viene definito sacrosanto, soprattutto se l’animale percepisce un’eventuale minaccia al suo territorio (come nel caso della sentenza del Giudice di Lanciano).

Diritto di abbaiare del cane: limite decibel e soglia della tollerabilità

diritto di abbaiare del caneNel Codice Civile è presente una sola norma dedicata al rumore; il resto viene lasciato ai tribunali.

Secondo la legge, i rumori che rimangono sotto la soglia della normale tollerabilità non possono essere vietati. I limiti variano a seconda anche dell’orario, infatti, i rumori diventano illegali se superano:

  • I 5 decibel dalle ore 6.00 del mattino alle 22.00;
  • I 3 decibel nelle ore notturne.

Ma ci sono anche altre variabili di cui tenere conto, oltre l’orario, come il rumore di fondo della strada intorno, l’insistenza del rumore e la loro imprevedibilità.

La giurisprudenza in merito fa riferimento all’articolo 844 del Codice Civile, che vieta le immissioni di rumore, che superano la normale tollerabilità e l’articolo 659 del Codice Penale, che sanziona il disturbo della quiete pubblica.

Diritto di abbaiare del cane: cosa rischia il padrone

Se il cane provoca disturbo a molte persone, quindi non solo ai vicini, ma anche agli altri residenti del condominio, sussiste il reato di disturbo della quiete.

Infatti si specifica che il reato scatta soltanto solo se il cane che abbaia reca disturbo a più persone, e quindi:

  • il fastidio non deve risultare limitato ai vicini di casa
  • il rumore si considera esteso ad una parte consistente degli occupanti del condominio o di una zona.

In questo caso, il padrone rischia l’arresto fino a tre mesi e al pagamento di una multa fino a 309 euro.

Poiché si tratta di un reato procedibile d’ufficio, basterà una semplice segnalazione o una denuncia da parte di un vicino. Le forze dell’ordine potranno intervenire e, con l’autorizzazione del tribunale, potranno provvedere al sequestro preventivo del cane, in caso di pericolo di reiterazione del reato.

Nel caso, invece, il rumore disturbi solo poche persone, si tratta di un semplice illecito civile. In questo caso, non si potrà procedere con la denuncia, ma solo tramite avvocato e ricorrere in tribunale. Il giudice potrà ordinare di adottare alcune misure necessarie, come l’insonorizzazione dell’appartamento, per evitare ulteriori molestie acustiche.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it