La direttiva sulle case green è stata approvata, ma quali saranno i costi e le tempistiche per l’Italia? Ecco cosa sapere.
La versione finale della direttiva sulle case green è stata approvata dal Parlamento europeo. L’obiettivo è quello di migliorare le prestazioni energetiche nell’edilizia, riducendo progressivamente le emissioni di gas serra e i consumi energetici degli edifici, entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
In Italia, un numero compreso tra 5,5 e 7,6 milioni di edifici, tra pubblici e privati, che sono in condizioni energetiche scadenti, dovranno essere riqualificati in Italia.
Si tratta tuttavia di un’operazione che, a prescindere dagli intenti, potrebbe avere un determinato impatto a livell di costi e di tempistiche per il nostro paese: vediamo più dettagliatamente quali sono.
Costi e tempistiche case green: come affronterà la direttiva l’Italia
La nuova direttiva prevede l’obiettivo delle zero emissioni, per gli edifici privati di nuova costruzione, dal 2030. Mentre, per le strutture pubbliche, la regola varrà dal 2028.
Nel nostro Paese, per quanto riguarda i gas serra, le case contribuiscono per il 12,5%. Mentre, per le polveri sottili, il riscaldamento degli edifici contribuisce per il 52%, se prendiamo in considerazione solo la Lombardia.
Per quanto riguarda i prezzi, l’impatto ambientale influisce anche sui costi delle abitazioni: negli ultimi anni, infatti, gli edifici di classe G registrano un calo del 25%, secondo i dati aggiornati al 2022.
Di particolare importanza è anche l’Ape, ovvero l’attestato di prestazioni energetica. Attualmente, su 35 milioni di abitazioni, ce l’hanno solo 5 milioni.
Quali saranno costi più importanti da affrontare
I lavori di riqualificazione più comuni interesseranno:
- Cappotto termico;
- Infissi;
- Caldaie;
- Pannelli solari.
I prezzi variano molto a seconda della tipologia dei materiali scelti e dall’ubicazione territoriale degli edifici.
Ad esempio, il costo del cappotto termico può variare tra i 180 e i 400 euro al metro quadrato, mentre per gli infissi la spesa varia da 10 a 15mila euro.
Una caldaia a condensazione, per un’abitazione da 100 metri quadrati, va da 3mila a 8mila euro, mentre per l’acquisto di una pompa di calore il costo sta tra i 6mila e i 16mila euro.
Il costo di un impianto fotovoltaico da 3kW è di circa 7500/10’500 euro, a seconda della tipologia scelta.
Considerando un’abitazione di 100 metri quadri, il costo complessivo per gli interventi di riqualificazione energetica oscillerebbe tra i 35mila e i 60mila euro.
Lo stato delle case in Italia e in Europa
Secondo l’Istat, oltre l’82% degli edifici in Italia sono residenziali, ovvero 12 milioni sui 14,5 milioni totali.
Questi edifici sono considerati “vecchi” secondo l’Enea e quasi 6 su 10 hanno un’età media di 59 anni e una classe energetica che non viene considerata ancora in linea con gli obiettivi prefissati.
Come rilevato, infatti, quasi la metà degli edifici residenziali è in classe G oppure E, ovvero quelle più basse.
La situazione non migliora in Europa, dove quasi il 60% delle abitazioni sarà da ristrutturare entro il 2050.
Solo il 15% delle nuove abitazioni è in linea con gli obiettivi, soprattutto quelle di nuova costruzione. Secondo l’Enea, il 95% delle case costruite durante il 2022 sono in classe A.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
Spendete i vostri soldi e sistematevi la casa, ve lo ordina l’Europa per il bene mondiale
E’ una battuta?
No, purtroppo
Direi che il commento l’avete scritto voi: Si tratta tuttavia di un’operazione che, a prescindere dagli intenti, potrebbe avere un determinato impatto a livell di costi e di tempistiche per il nostro paese: