Il Governo ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo di attuazione della V direttiva antiriciclaggio (direttiva UE n. 2018/843).
Direttiva Antiriciclaggio, ok dal Governo.
Dopo il parere favorevole (con osservazioni) delle Commissioni riunite Giustizia e Finanze della Camera, nella seduta del 3 ottobre 2019 il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto attuativo della V direttiva antiriciclaggio (direttiva UE n. 2018/843).
Decreto legislativo che introduce modifiche alla normativa relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo.
Tra le altre misure si prevede anche l’inasprimento delle sanzioni (e il ricorso alla confisca) e una implementazione degli obblighi a carico dei professionisti.
Qui di seguito una carrellata delle novità.
Direttiva Antiriciclaggio, ok dal Governo: le novità
Il nuovo testo mira a:
- puntualizzare le categorie di soggetti tenuti all’osservanza degli obblighi antiriciclaggio. Ricomprendendo, tra l’altro, le succursali “insediate” degli intermediari assicurativi (ossia le succursali insediate in Italia di agenti e broker aventi sede legale e amministrazione centrale in un altro Stato membro o in uno Stato terzo);
- individuare misure di adeguata verifica rafforzata che gli intermediari bancari o finanziari devono attuare in relazione alla clientela che opera con Paesi ad alto rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo. Tra cui specifici obblighi di segnalazione periodica per le transazioni effettuate con soggetti operanti in questi Paesi;
- introdurre una serie di strumenti che le autorità di vigilanza possono utilizzare per mitigare il rischio connesso ai Paesi terzi. Quali, per esempio, il diniego all’autorizzazione all’attività per intermediari bancari o finanziari esteri. O all’apertura di succursali in Paesi ad alto rischio per gli intermediari italiani;
- consentire alla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo di disporre del Nucleo speciale di polizia valutaria;
- stabilire, coerentemente con il vigente divieto di conti e libretti di risparmio in forma anonima o con intestazione fittizia, il divieto di emissione e utilizzo di prodotti di moneta elettronica anonimi;
- apportare modifiche riguardo alle sanzioni, e alle relative procedure di irrogazione, per la violazione delle norme dei due decreti modificati.