Detrazione spese frequenza scuola dell’infanzia: in quali casi?
Il datore di lavoro ha rimborsato una parte delle spese sostenute per la frequenza della scuola dell’infanzia di mia figlia. Posso detrarre la parte non rimborsata?
Stefania Colo
Detrazione spese frequenza scuola dell’infanzia: in quali casi?
Quali sono e come funzionano le detrazioni per le spese scolastiche e istruzione per asili nido, scuole e università nel modello 730 2020? Quanto si può scaricare dalla tasse? Ci sono benefici fiscali per le rette degli asili nido e per i costi delle scuole materne?
Le spese sostenute per la frequenza di scuole dell’infanzia del primo ciclo di istruzione (scuole materne) sono detraibili nella misura del 19%. Per il 2016, la detrazione deve essere calcolata su un importo massimo di 564 euro per alunno o studente, da ripartire tra gli aventi diritto (articolo 15, comma 1, lettera e-bis, Tuir). Tuttavia, non possono essere detratte le spese sostenute nel 2016 che, nello stesso anno, sono state rimborsate dal datore di lavoro in sostituzione delle retribuzioni premiali e indicate nella Certificazione unica 2017 (punti da 701 a 706) con il codice “12”. La detrazione, invece, spetta sulla parte di spesa non rimborsata (circolare n. 7/E del 4 aprile 2017, pagina 85).
Nel modello 730 anno sia ordinario che precompilato e sia nel modello Redditi possono essere detratte le spese sostenute per la frequenza degli asili nido, scuole materne ovvero scuole elementari, medie e superiori. La detrazione riguarda altresì le spese sostenute per le Università pubbliche o private.