decreto taxi ncc 2020 sospesi effettiIl Ministero dei Trasporti ha annunciato l’emissione del Decreto riguardante il Registro Taxi e NCC: tuttavia ne sospende momentaneamente gli effetti.


Decreto Taxi NCC 2020: sospesi gli effetti del nuovo Registro. In base a quanto era stato stabilito nel Decreto chi è già titolare di licenza (imprese, consorzi, cooperative) avrebbe dovuto inoltrare la domanda di iscrizione al registro alla Motorizzazione civile entro il 2 marzo.

Tuttavia la decisione attuale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti congela la tempistica.

Decreto Taxi NCC 2020: sospesi gli effetti del nuovo Registro

Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha emanato il decreto con il quale istituisce il registro informatico pubblico nazionale per taxi, NCC, motocarrozzette e natanti, previsto dall’articolo 10 bis comma 3 del decreto legge 14 dicembre 2018 n.135.

La piena operatività del registro richiede anche la definizione delle specifiche tecniche del foglio di servizio elettronico. Contenute in un provvedimento congiunto, ancora non adottato, tra Mit e Ministero dell’Interno. Pertanto, contestualmente, si è stabilito che gli effetti del decreto sul registro sono sospesi.

Nel frattempo, al riguardo, il Mit convocherà un tavolo, oltre che con il Ministero dell’Interno, anche con gli operatori del settore.

Spiega Loreno Bittarelli, presidente dell’Unione Radiotaxi Italiani:

“Il registro avrebbe messo tutti gli operatori sullo stesso piano, senza distinguere tra chi fino a oggi ha lavorato onestamente, rispetto a chi invece ha speculato con il lavoro nero e lo sfruttamento dei lavoratori.”

Hanno fatto seguito a questa dichirazione anche Confartigianato, Uri, Unica – CGIL:

“Il testo dell’emendamento del Governo rappresenta un apprezzabile sforzo per individuare una soluzione d’emergenza. Soluzione idonea a superare nel contingente le criticità dovute alla deregolamentazione  del settore NCC conseguente alla soppressione dell’efficacia del 29 1° quater.

Si tratta però di una soluzione di necessità a cui deve tempestivamente seguire un intervento di portata più ampia anche su ulteriori tematiche, se non si vorrà consegnare il settore del Trasporto Pubblico non di linea alle multinazionali che sfruttano solo il lavoro e l’impresa con investimenti improduttivi.”

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it