decreto-legge-ong-migranti-governo-fiducia-cameraDopo che il Governo aveva posto la fiducia alla Camera sul decreto legge su ONG e migranti è arrivato il via libera al nuovo testo.


Il cosiddetto Decreto Flussi regola, in primo luogo, la programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello stato.

Ma non solo, questo testo disciplina anche l’operato che le ONG devono rispettare nel territorio italiano: si tratta di una nuova versione del Codice di Condotta per le Organizzazioni Non Governative impegnate nel SAR, Search and Rescue, cioè nei salvataggi in mare delle persone migranti.

Decreto legge ONG e migranti: la Camera ha dato il via libera alla fiducia

Via libera dunque dell’Aula della Camera alla fiducia posta dal governo sul decreto Ong. I voti a favore sono 202, i contrari 136 (le forze di opposizione) e 4 astenuti.

Il voto finale sul decreto si svolgerà nella tarda mattinata di oggi.

Si ricorda che, per diventare operativo, il dl va convertito in legge entro il 3 marzo.

La Sentenza del Tribunale di Catania

Nel frattempo il Tribunale Civile di Catania ha accolto il ricorso dei 35 migranti che lo scorso novembre erano stati trattenuti sulla nave Humanity 1 perché ritenuti “sani“: infatti il provvedimento interministeriale consentiva lo sbarco solo a donne, bambini e fragili.

In un passaggio della sentenza, il presidente Marisa Acagnino scrive che “il decreto è illegittimo” perché “consente il salvataggio solo a chi sia in precarie condizioni di salute, contravvenendo al contenuto degli obblighi internazionali” sul soccorso in mare.

Il monito del Consiglio Europeo

Infine, a completare il quadro della situazione attuale, arriva il monito del Consiglio UE sulla presunta illegittimità delle norme.

Dunja Mijatovic, commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, ha inviato una lettera al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il 26 gennaio scorso:

Il governo italiano deve considerare la possibilità di ritirare il decreto legge […] per assicurare che il testo sia pienamente conforme agli obblighi del Paese in materia di diritti umani e di diritto internazionale“.

L’Italia ha risposto alla lettera sostenendo che i timori espressi per le conseguenze che il decreto sulle Ong potrebbe avere sulla loro capacità di salvare vite nel Mediterraneo e sulle persone salvate sono infondati.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it