Decreto Lavoro novità pensioniÈ atteso a breve il nuovo decreto Lavoro in Cdm e ci sono alcune novità riguardo le pensioni. Ecco di cosa si tratta.


Decreto Lavoro novità pensioni: in una delle prossime riunioni del Consiglio dei Ministri, sarà approvato il decreto Lavoro, con diverse novità in materia di occupazione, tra nuove misure di sostegno e incentivi per i giovani.

Tra le novità, ci sono anche nuove misure riguardo le pensioni, soprattutto in riferimento ai contratti di espansioni, prorogati fino al 2025, che consentiranno l’uscita anticipata di alcuni lavoratori, per far fronte a nuove assunzioni.

Ecco cosa sappiamo.

Decreto Lavoro novità pensioni: tutte le misure previste

Arriva la proroga, fino al 2025, dei contratti di espansione, inizialmente prorogati fino al 2023, con la Legge di Bilancio 2022.

È previsto un accordo tra sindacati e aziende, per mandare in pensione i lavoratori, fino a cinque anni prima del raggiungimento dei normali requisiti, previsti dalla pensione di vecchiaia o dalla pensione anticipata.

L’azienda pagherà un assegno pari alla pensione maturata al momento della cessazione del rapporto, fino a quando il lavoratore non raggiungerà il requisito pieno per la pensione vera e propria.

Questo tipo di contratto potrà essere firmato dai dipendenti con meno di 60 mesi dal decorrere della pensione, sia di vecchiaia (67 anni di età e almeno 20 anni di contributi) che anticipata (42 anni e 10 mesi, un anno e meno per le donne).

Nel caso di pensione anticipata, il datore di lavoro dovrà versare i contributi previdenziali utili al conseguimento del diritto.

Ape Sociale e Opzione Donna

Nella bozza del decreto, troviamo spazio anche per l’Ape Sociale con tre nuovi termini per la presentazione delle domande: 31 marzo, 15 luglio e 30 novembre.

Per quanto riguarda Opzione Donna, invece, non ci sono cambiamenti. La misura rimane rivolta a

  • Caregiver;
  • Invalide almeno al 74%;
  • Lavoratrici licenziate o dipendenti da aziende in crisi.

Rimangono comunque le polemiche per la riduzione dell’età di pensionamento legata all’aumentare del numero dei figli.

Riduzione media oraria

Per i lavoratori che non potranno beneficiare dello scivolo pensionistico, è prevista una riduzione oraria.
La riduzione media oraria non potrà superare il 30% dell’orario giornaliero, settimanale o mensile dei lavoratori interessati al contratto di espansione.

La percentuale di riduzione complessiva dell’orario lavorativo potrà essere concordata, fino al 100%, nell’arco dell’intero periodo per il quale il contratto di espansione è stipulato.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it