decreto-dignita-ultime-novitaDecreto dignità, le ultime novità del piano del Governo che sta prendendo ogni giorno sempre più forma.


Il provvedimento che il Governo sta mettendo a punto si propone soprattutto di favorire le assunzioni a tempo indeterminato con limiti più stringenti per i contratti a termine, la cui durata massima resta di 36 mesi ma ogni rinnovo a partire dal secondo avrà un costo contributivo crescente dello 0,5%.

 

Spingere le assunzioni a tempo indeterminato con limiti più stringenti per i contratti a termine, multe salate alle imprese che incassano, in qualsiasi forma, aiuti di Stato e poi delocalizzano le attività. Bando totale, operativo appieno dal 2019, alla pubblicità di giochi e scommesse per contrastare il gioco d’azzardo patologico. E un primo pacchetto di semplificazioni fiscali compreso il rinvio dell’obbligo della fatturazione elettronica per i benzinai. Prende forma il ‘decreto dignità’, il primo provvedimento del governo Conte, annunciato da Luigi Di Maio entro la settimana. Ecco in sintesi le principali novità contenute nella bozza del provvedimento, che potrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri già domani.

 

CONTRATTI A TERMINE PIU’ CARI, TETTO 4 PROROGHE

 

Il limite massimo resta di 36 mesi ma ogni rinnovo a partire dal secondo avrà un costo contributivo crescente dello 0,5%. Ridotte anche le proroghe, che non potranno essere più di 4 (oggi 5). Viene anche aumentato a 270 giorni il termine per impugnarlo.

 

TORNANO CAUSALI, ANCHE SOMMINISTRAZIONE IN TETTO 20%

 

Esigenze temporanee e oggettive, connesse a incrementi temporanei, significativi e non programmabili, o relative a picchi di attività stagionali saranno le tre tipologie di causali per giustificare il contratto a termine, da indicare al primo rinnovo o per quelli oltre i 12 mesi. Anche i contratti in somministrazione andranno conteggiati nel del limite del 20% previsto per contingentare le assunzioni a termine.

 

A CHI DELOCALIZZA MULTE DA 2 A 4 VOLTE I BENEFICI

 

Alle aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato che delocalizzano le attività prima che siano trascorsi dieci anni arriveranno sanzioni da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto. Previsto anche che lo stesso beneficio venga restituito con gli interessi maggiorati fino a 5 punti percentuali. Andrà recuperato, con un meccanismo di ‘recapture’, anche l’iperammortamento in caso di delocalizzazione o cessione degli investimenti.

 

TUTELA OCCUPAZIONE CON AIUTI DI STATO

 

Nel caso la concessione di aiuti di Stato preveda una valutazione dell’impatto occupazionale, i benefici vengono revocati in tutto o in parte a chi riduca “i livelli occupazionali degli addetti all’unità produttiva o all’attività interessata dall’aiuto nei dieci anni successivi alla data di conclusione dell’iniziativa”.

 

STOP PUBBLICITA’ GIOCHI, MULTE DA 50MILA EURO

 

Stop totale agli spot sul gioco d’azzardo, che dal 2019 scatterà anche per le sponsorizzazioni e “tutte le forme di comunicazione” comprese “citazioni visive ed acustiche e la sovraimpressione del nome, marchio, simboli”. A chi non rispetterà il divieto arriverà una sanzione del 5% del valore della sponsorizzazione o della pubblicità” comunque di “importo minimo di 50.000 euro”. Gli incassi andranno al fondo per il contrasto al gioco d’azzardo patologico. Restano le sanzioni da 100mila a 500mila euro per chi viola il divieto durante spettacoli dedicati ai minori.

 

DOPPIO BINARIO BENZINAI, SPESOMETRO CUMULATO A FINE ANNO

 

Nel pacchetto fiscale previsto il rinvio al 1 gennaio 2019 dell’obbligo di fattura elettronica per l’acquisto di carburanti da parte delle partite Iva, che potranno mantenere fino a fine anno anche la carta carburante. La misura dovrebbe valere solo per la vendita al dettaglio e non per tutta la filiera (con un costo stimato tra i 30 e i 50 milioni di euro). Tra i correttivi allo split payment possibile lo stop per i professionisti (circa 35 milioni) e una accelerazione dei tempi dei rimborsi Iva. Prevista anche l’abolizione del redditometro, visto l’uso “davvero limitato” dello strumento, e un rinvio al 31 dicembre dell’invio cumulato dei dati dello spesometro (la prossima scadenza sarebbe settembre).