Il Decreto Crescita 2019 è in Gazzetta Ufficiale: ecco le ultime novità sul testo approvato e cosa accadrà adesso al provvedimento.
Qualche giorno fa sul Dl Crescita 2019 è arrivato il via libera del Consiglio dei ministri, “in seconda deliberazione”. Adesso è in Gazzetta Ufficiale.
Infatti è stato ubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 100 del 30 aprile 2019 il Decreto-Legge 30 aprile 2019, n. 34 recante “Misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi” (c.d. Decreto Crescita) con le disposizioni previste dal Governo per la ripresa economica.
Il Decreto Crescita 2019 in Gazzetta Ufficiale
Il Decreto Legge è suddiviso in 4 capi e 51 articoli che contengono alcune interessanti novità.
In particolare, il testo è stato integrato con norme “che prevedono l’estensione del regime della ‘decommercializzazione’ agli enti associativi assistenziali, rimodulano gli obblighi informativi relativi alle erogazioni pubbliche, disciplinano la possibilità per l’Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro (Anpal) di avvalersi dei servizi forniti da società in house, semplificano gli adempimenti per la gestione degli enti del terzo settore nonché i processi di programmazione, vigilanza e attuazione degli interventi finanziati dal Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC)”, si legge nel comunicato diffuso da Palazzo Chigi al termine della riunione.
Definite inoltre le modalità di ingresso del Ministero dell’Economia e delle finanze nel capitale sociale della newco “Nuova Alitalia”. Previste anche la cessazione “della esimente penale per il complesso Ilva” e la determinazione “dei requisiti per l’accesso al Fondo indennizzo risparmiatori”.
Nel passaggio alla Camera, tuttavia, potrebbero arrivare anche altre novità.
Il provvedimento potrebbe incamerare misure di peso come la riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle fortemente voluta dalla Lega e dal vice premier Matteo Salvini ma anche modifiche alle norme salva Roma.
Oltre al fronte sempre caldo dei rider. Che anche in occasione del 1 maggio hanno protestato a fianco ai precari per chiedere un intervento del Governo.