decreto-aiuti-quater-affidamento-direttoIn una recente nota di lettura dell’Anci, Associazione Nazionale Comuni Italiani, si fa chiarezza sulle novità introdotte dal Decreto Aiuti Quater in materia di affidamento diretto.


Dal 9 novembre scorso è in vigore il decreto Aiuti quater (dl 176/2022), pubblicato in Gazzetta Ufficiale, contenente misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica; novità anche nell’ambito di opere finanziate dal PNRR e dal PNC.

In particolare, l’articolo 10 del provvedimento, interviene in modifica della soglia per gli affidamenti diretti di servizi e forniture a valere sul Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e sul Piano nazionale complementare (PNC).

Decreto Aiuti Quater e affidamento diretto

Il documento dell’Anci interviene in chiarimento alla modifica della soglia per gli affidamenti diretti per i Comuni per le opere del PNRR ed all’accesso ai contributi di cui al fondo opere indifferibili per gli enti rimasti esclusi dall’applicazione del dpcm del 28 luglio 2022.

Il comma 1 precisa l’ambito di applicazione dell’obbligo dei Comuni non capoluogo di Provincia di ricorrere alle forme di aggregazione per l’acquisizione di servizi, forniture e lavori nell’ambito delle procedure afferenti agli interventi previsti dal PNRR e dal PNC.

Più precisamente, per gli interventi finanziati con risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale complementare (PNC), i Comuni non capoluogo di provincia potranno ricorrere all’affidamento diretto per le gare di lavori di importo fino a 150.000 euro e per le gare di servizi e forniture, tra le quali anche quelle di progettazione e i servizi di ingegneria e architettura, fino a 139.000 euro, senza l’obbligo di ricorrere alle forme di aggregazione previste dal Codice dei contratti. Al contrario, l’obbligo di procedere mediante centrali di committenza scatta per importi pari o superiori a 139.000 euro.

In pratica, i Comuni non capoluogo possono utilizzare l’affidamento diretto entro le soglie stabilite dal decreto Semplificazioni anche per gli appalti finanziati con risorse PNRR.

Inoltre, il comma 2 consente alle stazioni appaltanti rimaste escluse dalla compensazione per la variazione dei prezzi dei materiali da costruzione, a valere sul PNRR e sul PNC, l’accesso ai contributi di cui al fondo per l’avvio delle opere indifferibili, regolato dal dpcm del 28 luglio 2022 (per ulteriori chiarimenti vedi precedente articolo.

Conclusioni

Quindi, come spiegato da ANCI, i contributi residuali rispetto alle richieste di accesso al fondo già pervenute, saranno destinati a finanziare le amministrazioni che sono in possesso dei requisiti richiesti dal Dpcm stesso e che hanno provveduto ad avviare le procedure di affidamento dei lavori entro il 31 dicembre 2022. Molti Comuni, infatti avevano bandito le procedure di affidamento per interventi PNRR e PNC prima del 18 maggio 2022 (data a decorrere dalla quale potevano essere effettuate le richieste di accesso al fondo avvio opere indifferibili) e non risultano neanche beneficiari delle preassegnazioni (previste dal dl 144/2021).

La disposizione apre, quindi, la possibilità di accedere al fondo in questione; per le modalità operative si attende l’emanazione di apposito decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, da adottare entro 60 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento.

La nota di lettura

Potete consultare qui di seguito il testo completo della nota di lettura.

 


Fonte: ALI - Autonomie Locali Italiane