L’agenzia internazionale di rating Fitch prova a mettere i bastoni tra le ruote al piano del governo di rilancio economico, mettendo in discussione l’eventuale solidità finanziaria della Cassa depositi e prestiti (Cdp), fulcro della “renzinomics”.
Il premier si era detto intenzionato a utilizzare la Cassa per sbloccare interamente e subito i crediti dovuti dalle pubbliche amministrazioni e alle imprese, ipotesi rilanciata anche dal ministro dell’Economia Padoan che, inviando un saluto alla Presentazione degli Atti del Terzo Festival di Dottrina Sociale in corso a Montecitorio, aveva parlato di riscossa straordinaria; ebbene, secondo l’Agenzia, l’utilizzo della cassa potrebbe metterne a repentaglio la capacità di onorare i propri debiti.
In particolare, un’emissione da 50 miliardi, benché sia ritenuta da Fitch altamente improbabile nel breve periodo, ne aumenterebbe oltremodo l’indebitamento. “La quota di passività non garantite passerebbe al 30%, dal 19% della fine del 2012”. Pare, in ogni caso, che la Cdp non abbia dato particolare peso alle preoccupazioni dalla Agenzia. La Cassa ha fatto sapere che tali timori sono basati “su informazioni sommarie e imprecise. Siamo sicuri che l’eventuale ruolo di Cassa nell’ambito delle soluzioni allo studio sarà assolutamente compatibile con la solidità economica e finanziaria dell’istituto”.
FONTE: CGIA Mestre