Durante il Consiglio dei Ministri di domani, si discuterà sul Ddl per la semplificazione delle ricette mediche: ecco cosa sappiamo.
Ddl semplificazione ricette mediche: arriverà domani al Consiglio dei Ministri il disegno di legge per semplificare e sburocratizzare alcuni procedimenti amministrativi, in materia farmaceutica e sanitaria.
In particolare, si terrà conto dei pazienti affetti da malattie croniche o disabilità, puntando maggiormente sulle ricette elettroniche.
Ecco quello che sappiamo.
Ddl semplificazione ricette mediche: ecco di cosa si tratta
Come sappiamo, la ricetta elettronica ha tantissimi vantaggi per i cittadini, poiché possono usufruirne ovunque si trovino. Si tratta di uno strumento che semplifica le procedure di ritiro dei farmaci e che taglia le tempistiche burocratiche.
Per questo nel nuovo disegno di legge, che sarà presentato domani durante il Consiglio dei Ministri, ci sono diverse misure che riguardano proprio la ricetta elettronica.
Il medico potrà formulare una ricetta elettronica, anche nel caso di terapie non rimborsare dal Servizio Sanitario Nazionale. Si tratta di una delle misure più richieste, soprattutto dai pazienti con malattie croniche.
In questo modo, il medico potrà indicare, in un’unica ricetta, la posologia e le confezioni dispensabili, per un massimo di 12 mesi, evitando ai pazienti l’obbligo di chiedere ogni volta il rinnovo della prescrizione, che potrà comunque essere sospesa dal medico curante, quando lo riterrà necessario.
Le altre misure da introdurre
Col Disegno di Legge, sarà introdotta la ripetibilità delle prescrizioni farmaceutiche, terapeutiche, riabilitative e di presidi, a favore dei pazienti cronici e con patologie invalidanti.
Sarà prevista anche una norma per il controllo più stretto delle carenze di farmaci, ora in riformulazione da parte del Ministero della Salute.
Inoltre, l’odontoiatria potrà esercitare le attività di medicina estetica non invasiva o mininvasiva al terzo superiore, terzo medio e terzo inferiore del viso.
Ci sarà anche la possibilità d’istituire posti di polizia fissi negli ospedali, per proteggere i medici e il personale sanitario dalle aggressioni, cresciute di numero negli ultimi anni.
È prevista anche la stabilizzazione dei ricercatori del Servizio Sanitario Nazionale.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it