Audizione al Senato in Commissione Lavoro per Rete Imprese Italia. I ddl Lavoro autonomo “hanno il pregio di inserirsi in un percorso di modernizzazione normativa del mercato del lavoro già iniziato con il Jobs Act. Non vengono affrontati alcuni aspetti importanti sul fronte previdenziale e della gestione separata”. I ddl Lavoro autonomo “hanno il pregio di inserirsi in un percorso di ‘ modernizzazione’ normativa del mercato del lavoro già iniziato con il Jobs act”.
È quanto si legge in una memoria depositata in commissione Lavoro al Senato da Rete imprese Italia al termine di un’ audizione. L’associazione sottolinea la “positività di un approccio legislativo che affronta il tema del lavoro autonomo in una prospettiva regolatoria e non di mera assimilazione al lavoro subordinato”, si legge ancora, anche se “non affronta alcuni aspetti importanti che riguardano il fronte previdenziale e la gestione separata”. Nonostante il giudizio positivo complessivo, non mancano osservazioni merito ai punti specifici dei provvedimenti. In riferimento alle clausole e condotte abusive, per esempio, Rete Imprese sottolinea “l’inevitabile difficoltà” di dimostrare la mancata volontà da parte de committente di sottoscrivere un accordo scritto.
Sul ritardo nei pagamenti, poi, l’ associazione evidenzia “l’ opportunità” di estendere la tutela dei lavoratori anche nei confronti della Pa. Rete imprese chiede poi che nella deducibilità delle spese di formazione e certificazione, siano ricomprese anche quelle di viaggio e soggiorno correlate. E ancora, dubbi sulla norma sul congedo parentale poichè estende il diritto “in modo non sufficientemente chiaro” e “non in modo esplicito” ma “a partire dal riconoscimento della prestazione”.
Bocciato poi l’ obbligo di sospensione del rapporto in presenza di specifiche fattispecie, “ritenendosi più opportuno lasciare all’ autonomia delle parti la regolamentazione di tale aspetto”. Rete imprese poi propone la sospensione delle imposte in caso di malattia grave del lavoratore. Secondo Rete imprese, infine, “non è più possibile rinviare ulteriormente la revisione del sistema di sicurezza sociale per i professionisti iscritti alla gestione separata”. Il lavoro agile sulla carta ha molte potenzialità ma non sarà di facile attuazione in quelle imprese che svolgono attività di servizio al cliente, quali negozio al dettaglio, ristoranti, bar e simili.
“Certo sono molte, sulla carta, le potenzialità dello smart working, concepito dal legislatore “come strumento e non come tipologia contrattuale” soprattutto nel settore dei servizi, del terziario avanzato e dell’ artigianato con riferimento in particolare alle imprese artigiane che forniscono servizi, anche innovativi, rientranti, ad esempio, nell’ ambito dell’ ICT o nell’attività di consulenza” ha detto Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti, alla guida della delegazione di Rete Imprese. Ma sicuramente il lavoro agile non sarà di facile attuazione – ha aggiunto – nelle imprese che svolgono attività di servizio al cliente quali quelle commerciali, ricettive, turistiche, di pubblici esercizi, del servizio di trasporto nonchè‚ quelle dell’ artigianato che vendono i loro beni e servizi al dettaglio dove la presenza fisica del lavoratore é funzionale alla prestazione di lavoro”.