DDL Ecoreati, ecomafiaLa prossima settimana il via libera definitivo della Camera senza toccare neanche una virgola. Si annuncia una larghissima maggioranza. No a colpi di mano incomprensibili per i cittadini. Il governo si schieri apertamente per una riforma di civiltà

 

“Con il voto favorevole della Commissione Giustizia della Camera, che ha bocciato tutte le proposte di emendamento presentate, il ddl sugli ecoreati fa un passo in avanti decisivo verso il voto finale in Aula della prossima settimana. Quella che si annuncia a Montecitorio, dopo il via libera del Senato, è una larghissima maggioranza pronta a votare il provvedimento senza toccare neanche una virgola”. È quanto dichiarano Stefano Ciafani ed Enrico Fontana, rispettivamente vicepresidente di Legambiente e coordinatore nazionale di Libera, alla luce del voto espresso oggi dalla Commissione Giustizia della Camera.

 

“Il governo ora dica apertamente se si schiera con gli inquinatori o con il ‘popolo inquinato’ che attende da più di vent’anni questa riforma di civiltà. Qualsiasi colpo di mano prima del voto in aula – aggiungono Ciafani e Fontana – sarebbe infatti incomprensibile dopo il via libera di oggi, che fa seguito al parere positivo già espresso dalla Commissione Ambiente della Camera. Modificare il testo per farlo tornare al Senato, con il serio rischio di un definitivo affossamento, sarebbe un vero e proprio schiaffo a tutti quei cittadini che dalla Terra dei fuochi a Marghera, da Taranto a Casale Monferrato, passando per Gela e il siracusano, hanno subito le conseguenze drammatiche dell’impunità di ecocriminali ed ecomafiosi”.

 

“Per le 25 associazioni dell’appello ‘In nome del popolo inquinato’ – concludono Ciafani e Fontana – è arrivato il tempo che la politica si assuma le sue responsabilità e decida. Vigileremo con attenzione perché in questi giorni sia rispettata fino in fondo la volontà politica espressa con chiarezza sia al Senato che alla Camera. Nessuna richiesta di lobby o singoli gruppi di interesse, come quella caldeggiata da società petrolifere pronte a fare prospezioni e ricerche nei fondali marini affinché sia cancellato in questa fase delicatissima l’articolo relativo all’air gun, deve condizionare il Parlamento a un passo dall’approvazione di una legge storica per il nostro paese. In questa partita il governo italiano eviti un clamoroso autogol che si tradurrebbe in un favore a poche società petrolifere e in un regalo all’ecomafia”.