dazi-usa-italiaDazi Usa su pecorino, parmigiano e prosciutto: è la compensazione per gli aiuti illegali concessi al consorzio aeronautico Airbus.


Dazi USA, Italia colpita al cuore. Le porte della guerra commerciale tra Usa ed Europa sono ufficialmente aperte, e l’Italia diventa uno dei bersagli.

E le penalizzazioni ai prodotti italiani rischiano di creare un terremoto economico. La mossa USA potrebbe dunque sgambettare l’economia, con tanti saluti a tutti quelli che avevano apprezzato la nomina di Trump come presidente degli Stati Uniti e adesso, come contrappasso, rischiano di essere i primi a subirne le conseguenze.

Dazi Usa, Italia: quali prodotti saranno colpiti?

La scure dei dazi Usa si abbatterà sul Made in Italy con una tariffa del 25% pecorino romano, parmigiano reggiano, provolone e prosciutto. Si salverebbero invece l’olio d’oliva e il prosecco. I dazi dovrebbero scattare dal 18 ottobre.

Nell’elenco figurano oltre ai prodotti italiani, anche il whiskey scozzese, i vini francesi, l’Emmental svizzero e la groviera.

Infine ci saranno dazi del 10% anche sugli aerei commerciali.

Quali danni all’Economia?

La Coldiretti ha già calcolato danni ingenti e ricorda come l’importo stabilito dal Wto sia pari a circa un terzo rispetto ai 21 miliardi di dollari minacciati inizialmente dagli Stati Uniti.

La tassa passerebbe da 2,15 dollari a 15 dollari al kg, facendo alzare il prezzo al consumo fino a 60 dollari al kg. Ad un simile aumento corrisponderà inevitabilmente un crollo dei consumi stimato nell’80-90% del totale, secondo il Consorzio del Parmigiano Reggiano.

Oppure la Mozzarella di Bufala Campana Dop che negli Usa costa 41,3 euro al chilo, che salirebbe a 82,6 euro al chilo nel caso fossero applicati dazi pari al 100% del prodotto. Attualmente il dazio sulla mozzarella è di 2 euro al chilo.

L’Italia ha appoggiato gli Stati Uniti per le sanzioni alla Russia che, come ritorsione, ha posto l’embargo totale su molti prodotti agroalimentari che è costato al Made in Italy oltre un miliardo in cinque anni ed ora secondo la Coldiretti rischia di essere ingiustamente anche tra i Paesi più puniti dai dazi Usa per la disputa tra Boeing e Airbus che è essenzialmente un progetto francotedesco a cui si sono aggiunti Spagna e Gran Bretagna.

Washington deve ora avviare la procedura con la pubblicazione, già entro questo mese, della lista definitiva di prodotti europei da colpire.