È scomparso oggi David Sassoli, giornalista, politico e presidente del Parlamento europeo. Lo ricordiamo oggi.
David Sassoli è stato uno dei volti del giornalismo italiano, ma anche conduttore televisivo, politico ed era l’attuale presidente del Parlamento europeo, dallo scorso 3 luglio 2019.
Si è spento stanotte a causa di complicanze al sistema immunitario, dopo essere stato colpito da una polmonite dalla legionella sei mesi fa.
Vita e carriera giornalistica di David Sassoli
Sassoli è nato il 30 maggio del 1956 a Firenze, ma si trasferì a Roma, fin da piccolo, a causa del lavoro di giornalista del padre. Qui si diplomò presso il liceo classico Virgilio e poi s’iscrisse alla facoltà di Scienze Politiche all’Università “La Sapienza” di Roma.
Tuttavia, non terminò gli studi, per potersi concentrare sull’attività di giornalista.
La sua carriera da giornalista iniziò nel 1992, come inviato di cronaca del TG3: seguì, per molto tempo, la vicenda di Tangentopoli e le inchieste sulle stragi italiane.
Collaborò anche con Michele Santoro nei programmi televisivi Il rosso e il nero e Tempo reale.
Nel 1993 iniziò a condurre la trasmissione pomeridiana Cronaca in diretta, su Rai 2, mentre, nel 1998, gli fu affidata la conduzione di Prima – La cronaca prima di tutto, un rotocalco quotidiano del TG1.
Nel 1999 entrò nella redazione del TG1, prima come inviato speciale e poi come conduttore. Inizialmente gli era stata affidata la fascia delle 13.30, ma poi entrò nelle case degli italiani con l’edizione delle 20.00.
Diventò vicedirettore del telegiornale, nel 2007.
La carriera politica di David Sassoli
Nel 2009, il giornalista entrò in politica, quando il Partito Democratico lo candidò come capolista nella circoscrizione dell’Italia centrale, su proposta del segretario Dario Franceschini.
Diventò, infatti, capogruppo del Partito Democratico all’Europarlamento.
Nel 2013 si candidò anche come sindaco di Roma, ma alle primarie del Partito Democratico arrivò secondo, alle spalle del futuro sindaco Ignazio Marino.
Nel 2014 si ricandidò alle elezioni europee per il PD e il primo luglio del 2014 fu eletto Vicepresidente del Parlamento Europeo, con 393 voti. Durante la sua legislatura fu l’autore di una legge di riforma ferroviaria dell’Unione, IV Pacchetto ferroviario, che si concluse dopo tre anni di negoziati.
Sempre durante la sua legislatura, sviluppò un profondo dialogo con le istituzioni dei Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente.
Il 3 luglio del 2019 venne eletto Presidente del Parlamento europeo, diventando il settimo italiano a ricoprire la carica. Durante il suo insediamento, volle recuperare e rilanciare lo spirito costituente dell’Unione.
S’impegnò molto in campo economico per l’Unione europea e, all’inizio della pandemia, dichiarò di voler aprire un bilancio comunitario che investisse sulla ricerca scientifica, evitando “tagli sulla vita degli europei”.
Il 15 dicembre 2021, ad un mese dalla scadenza del mandato, annunciò che non si sarebbe ricandidato al Parlamento europeo.
Il ricordo di David Sassoli
Ciò che lo contraddistingueva, così come dichiarato da chi lo conosceva, era “un tratto umano di grande spessore” e una grande capacità di mediazione e dialogo, anche nei momenti più difficili. Quando le sue condizioni di salute si aggravarono, ci tenne a specificare che il Covid era assolutamente estraneo alla sua situazione, mettendo a tacere le maldicenze che erano nate sul suo conto.
David Sassoli ci lascia a 66 anni, dopo essere stato un simbolo del giornalismo italiano e aver militato in politica, sempre con molto rispetto e garbo. Ed è proprio questa l’eredità che ci lascia.
Nel giorno della sua scomparsa, la redazione del TG1 ricorda così David Sassoli sui social:
“Una vita, la sua, segnata da due grandi passioni: il giornalismo e la politica. Talento, rigore, sensibilità, straordinaria capacità di racconto. Ciao David dalla tua redazione”.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it