Il mondo del lavoro è, in questi tempi di alternanza tra crescita e recessione economica, una realtà particolarmente complessa. Quindi comporre un curriculum vitae perfetto, in tutte le sue componenti, è senza dubbio una necessità ineluttabile.
Trovare un lavoro: crocevia essenziale per poter costruire il proprio futuro. Una guida cv completa ed esaustiva come quella elaborata da Small Business Italia è uno strumento utilissimo per perfezionare il proprio biglietto da visita, il proprio passaporto per varcare la soglia del colloquio, ovvero il nostro CV.
Cos’è il Curriculum Vitae?
Il Curriculum Vitae è la nostra carta d’identità lavorativa: il documento “anagrafico” che presentiamo al datore di lavoro per proporci per una determinata posizione in un nuovo posto di lavoro.
Sarà proprio questo strumento a determinare il nostro successo o il nostro fallimento: è lo strumento che introduce il candidato al più classico dei colloqui di lavoro. Esso elenca le proprie esperienze lavorative, formative, accademiche, le proprie attitudini secondo formativi ben specifici, che tratteremo qui di seguito.
Quanti tipi di CV esistono?
Non tutti i curriculum vitae sono uguali, ma alcune tipologie sono ormai diventati standard condivisi ed accettati meglio di altri.
In primis il Curriculum Vitae Europeo: un modello uniformato, che ha lo scopo di rendere omogenei i curriculum vitae in tutto il continente.
Questo CV è standardizzato grazie ad Europass, un servizio offerto dalla Commissione europea, che supporta sia la creazione del documento, sia l’invio dello stesso ai potenziali datori di lavoro.
Essendo uno standard più che condiviso è uno strumento decisamente consigliato da adottare in questi casi. Tuttavia non è certamente obbligatorio, a meno che non ne sia fatta esplicita richiesta come condizione di ammissibilità dall’offerta di lavoro in questione.
Anzi, sembra che negli ultimi anni imprese e società di gestione del personale preferiscano ricevere formati di Curriculum Vitae meno dispersivi rispetto al formato creato da Europass.
Questo perché un CV particolarmente esteso rischia di riempire fogli e fogli di informazioni, dilatando i tempi richiesti per l’esame dei curricula.
I recruiter ricevono centinaia di curriculum e, alcuni di loro dedicano meno di 1 minuto alla lettura di ognuno. Di conseguenza alcuni esaminatori preferiscono formati che possano condensare tutte le informazioni sul candidato in una sola pagina.
L’obiettivo è, dunque, farsi notare grazie a chiarezza, concisione, contenuti pertinenti e rilevanti ed una formattazione concepita a questo scopo.
Pertanto un CV alternativo risponde ad un formato che risulti agevole, maneggevole e semplice da aggiornare in futuro, e che punti soprattutto ai contenuti.
Come va compilato?
Un curriculum vitae ben scritto:
- Farà in modo che il candidato si possa distinguere dagli altri;
- Consentirà agli addetti alle risorse umanedi comprendere tutte le caratteristiche del soggetto;
- Permetterà al datore di lavoro di scegliere il candidato, se le sue competenze sono in linea con quello che l’aziendasta cercando.
È un documento che va assolutamente redatto con cura, per evitare errori e renderlo di facile e veloce consultazione. Se l’esperienza professionale è limitata, è meglio principiare con la descrizione della propria formazione, cercando di dare risalto alle attività di tirocinio o stage svolte durante il corso degli studi.
Occorre adattare anche il proprio documento in base alle situazioni: concentrarsi sulle informazioni essenziali che rispondono ai requisiti dell’inserzione ed enfatizzare le competenze pertinenti al tipo di impiego per il quale ci si candida. È anche una buona idea fornire elementi di contesto dettagliati e specifici esempi delle attività svolte nel corso del proprio percorso professionale.
Infine, non bisogna esitare a “tagliare i rami secchi”. Non menzionare una vecchia esperienza professionale che non è coerente con la richiesta del datore di lavoro potrebbe essere un modo pratico per snellire il modello.
Allo stesso modo, con la maturazione dell’esperienza professionale potrebbe essere necessario adattare il CV, eliminando per questo le informazioni pregresse non rilevanti per la candidatura.
Come sta cambiando il mondo del CV con l’avvento del web 2.0 e dei Social Media?
Il pervasivo mondo dei Social Media sta dettando anche nuove tendenze in questo senso. Infatti, le nuove tendenze in materia di curriculum building, muovono i candidati verso il trasferimento del proprio curriculum direttamente su Internet.
In che modo? Realizzando una presentazione online aggiornata in tempo reale e collegata a tutti i profili social, tra cui ovviamente Linkedin.
Ma negli Stati Uniti si va anche oltre, con nuovi esempi che presto potrebbero travalicare oltre oceano. Il ragionamento che sta alla base è quello di riassumere in una breve presentazione (detta anche in gergo Resume) tutto quello che ci rappresenta dal punto di vista lavorativo.
Quale modo migliore di un sito web ad hoc per fare questo? Questo è quantomeno quello che, a ragione, sta prendendo piede in Nord America. Ma come si fa?
Il candidato acquista il dominio web con il proprio nome e realizza un semplice sito di una pagina con tutti i dati contenuti nel cv. La differenza principale sta nel fatto che online tutti i contenuti saranno animati, collegati direttamente ai Social Network. Attraverso gli Analytics del sito si potrà anche vedere quante persone effettivamente lo hanno visitato, per quanto tempo e da quale città.
Lettera Motivazionale
Una postilla finale. Il curriculum vitae è ovviamente fondamentale. Ma rappresenta un interessante corollario al medesimo una lettera di presentazione da porre in allegato alla propria candidatura.
La lettera di presentazione è una lettera motivazionale, dove oltre alla presentazione della propria candidatura, devono essere presenti i motivi per cui ci si è candidati e per cui l’azienda dovrebbe scegliere noi rispetto ad un altro concorrente.
In alcuni casi questa può essere un coraggioso tentativo di sostituire il CV: la lettera di presentazione per una candidatura spontanea dovrebbe avere un preciso destinatario.
Quindi si può decidere di non indirizzare la lettera al reparto delle Risorse Umane o al Direttore delle vendite, in quanto questa potrebbe non essere presa in considerazione.
Per questo è necessario individuare la figura che si occupa di selezionare i candidati all’interno dell’azienda e invia la lettera direttamente a questa persona.
Tuttavia il consiglio è quello già citato sopra: meglio utilizzare questa missiva come mera appendice del CV, per evitare di mostrare eccessiva arroganza o sicurezza delle proprie capacità e, in questo modo, alienarsi il consenso del recruiter.
Conclusioni
Concluso la compilazione del curriculum vitae è il momento di mettersi in gioco. Ricordiamo che il CV, da solo, non garantisce l’acquisizione della posizione ambita.
Tuttavia è un efficace carte de visite da esibire al momento giusto e da mettere in atto per garantirsi un 50% di accesso al mondo del lavoro.
Il resto è nelle nostre mani e nella nostra capacità di metterci in gioco durante l’interview con l’addetto alle risorse umane. Solo così si potrà, infatti, ottenere quel posto di lavoro tanto agognato e ambito.