Nel complesso universo delle società calcistiche, un’ombra sempre più presente è rappresentata dalla “crisi d’impresa: ecco le ultime novità.
Le sfide finanziarie che queste organizzazioni affrontano stanno assumendo una dimensione rilevante, evidenziando la necessità di esplorare e comprendere le implicazioni della crisi economica nel contesto calcistico. Ecco alcuni chiarimenti sul modo in cui la recente normativa sulle crisi d’impresa sta influenzando il loro percorso e il futuro del calcio nel nostro paese.
I casi recenti di Genoa e Sampdoria
Nel cuore della città di Genova, il mondo calcistico vive una fase di trasformazione senza precedenti, affrontando le sfide della crisi d’impresa attraverso gli accordi di ristrutturazione del debito.
La notizia più recente riguarda il Genoa, che ha presentato la sua domanda di omologazione dell’accordo di ristrutturazione del debito nei primi giorni di novembre, seguendo le orme della Sampdoria. Quest’ultima, il 13 ottobre 2023, ha ricevuto l’approvazione degli accordi di ristrutturazione depositati in tribunale lo scorso agosto. Questi accordi hanno ottenuto un consenso significativo, pari al 75% dell’indebitamento del club verso creditori finanziari, non finanziari e l’Agenzia delle entrate.
Crisi d’impresa e società calcistiche: il nuovo scenario normativo
In Italia, il quadro normativo per gestire la crisi d’impresa è delineato dal Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza, approvato con il Dlgs n. 14 del 12 gennaio 2019. Tuttavia, solo di recente il legislatore sportivo ha apportato modifiche significative tramite i comunicati ufficiali Figc nn. 167/A e 168/A del 19 aprile 2023.
Impatto sulle norme organizzative interne della Figc (NOIF)
Il primo comunicato ha impattato sulle Norme Organizzative Interne della Figc (NOIF), alterando le disposizioni relative alla revoca dell’affiliazione e al titolo sportivo. Nel comunicato n. 168/A, l’attenzione è stata rivolta agli adempimenti periodici presso la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche (COVISOC) e le relative sanzioni.
Modifiche all’articolo 85 NOIF
L’articolo 85 NOIF ha subito modifiche significative per le società coinvolte nelle procedure del Codice della Crisi di Impresa e dell’Insolvenza. Queste società devono ora depositare, in caso di ricorso agli istituti di regolazione della crisi, un piano economico-finanziario asseverato da un esperto. Tale piano deve dimostrare la capacità della società di operare in continuità aziendale fino al termine della stagione sportiva in corso. Nonostante ciò, queste società devono comunque rispettare gli adempimenti relativi al campionato di competenza, tranne che per il pagamento dei debiti, qualora sia stata stabilita l’esdebitazione attraverso un provvedimento giudiziario.
Inserimento del nuovo comma 4-bis all’articolo 90 NOIF
L‘articolo 90 NOIF ha visto l’inserimento di un nuovo comma 4-bis, estendendo le sanzioni precedentemente riservate al mancato rispetto della misura minima dell’indicatore di liquidità alle società che accedono agli istituti di regolazione della crisi. Queste società sono sottoposte al “blocco del mercato,” vietando loro di acquisire il diritto alle prestazioni sportive dei calciatori fino al termine della seconda sessione di mercato successiva all’omologazione o ad equivalente provvedimento definitivo che stabilisce esplicitamente l’esdebitazione.
Applicazione pratica delle nuove disposizioni
L’applicazione pratica di queste nuove disposizioni regolamentari è ancora in fase embrionale, con Sampdoria e Genoa come primi club a sperimentare positivamente gli strumenti di regolazione della crisi. Resta da vedere come si concretizzerà l’articolo 90 NOIF, in particolare il “blocco del mercato” e le restrizioni sulle operazioni a saldo positivo, nel rispetto dell’indice di liquidità.
Saranno cruciali le linee guida federative che delineeranno il futuro di queste società in fase di ristrutturazione.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it