Scoppia la crisi di Governo e gli italiani si chiedono cosa accadrà adesso: ecco i possibili scenari.
Siamo (nuovamente) all’interno di una crisi di Governo: non è la prima infatti, negli ultimi anni, nonostante la situazione di emergenza in cui ci troviamo.
La crisi è scoppiata dopo la decisione del Movimento 5 Stelle di non votare la fiducia al decreto Aiuti. Il voto ha dato un risultato positivo per il governo: 172 sì, 39 no. Ciònonostante la diserzione dei pentastellati ha dato il via alla crisi. Il M5s non ha partecipato al voto risultando assente alla prima e alla seconda chiama.
Alla chiusura della riunione del Consiglio dei Ministri, il Presidente Mario Draghi ha così comunicato la decisione di rassegnare le dimissioni proprie e del Governo nelle mani del Presidente della Repubblica. Il Presidente Draghi ha ringraziato i Ministri per il lavoro svolto e per i risultati conseguiti.
E poi è salito al colle dal Presidente.
Mattarella ha respinto le dimissioni di Draghi
La prima notizia, senz’altro, è stata la decisione di Mattarella di respingere le dimissioni del Premier Draghi.
Il Presidente della Repubblica infatti non ha accolto le dimissioni e ha invitato il Presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica.
Lo si legge in una nota del Quirinale.
Crisi di Governo: ecco i possibili scenari
Ma cosa accadrà adesso, dopo la decisione del Presidente della Repubblica di respingere le dimissioni del nostro Premier?
Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, dunque, si presenterà mercoledì 20 luglio in Parlamento.
Da lì capiremo meglio quali saranno i destini di questa legislatura.
Gli scenari in breve sono i seguenti.
Rientro dei M5S dopo lo strappo
Non sembra un’ipotesi verosimile, ma il rientro dei pentastellati dopo lo strappo di ieri potrebbe teoricamente portare avanti la legislatura.
E fare così in modo che i provvedimenti in atto non vengano compromessi.
Non è ovviamente escluso che il Movimento voti la fiducia al Governo attuale mercoledì. Ma, allo stato attuale, non sembra uno scenario probabile.
Draghi potrebbe ottenere dunque la fiducia con il M5S. Ma in realtà anche senza.
Una nuova maggioranza?
Il governo proseguirebbe fino alla naturale scadenza della legislatura ma con una nuova maggioranza.
Quindi si andrebbe alla ricerca di un voto di fiducia e magari con un nuovo Governo portato avanti con cosiddetti “responsabili”.
Ovviamente fino a mercoledì si resta solamente nel campo delle ipotesi.
Dimissioni irrevocabili: nuovo incarico o elezioni anticipate?
Infine Draghi potrebbe anche comunicare che le sue dimissioni sono irrevocabili e salire di nuovo al Quirinale.
A quel punto, il Capo dello Stato dovrebbe valutare:
- se conferire un nuovo incarico
- o se sciogliere direttamente le Camere e andare a elezioni anticipate
Nel primo caso si andrebbe di nuovo avanti con la trafila di un nuovo nome cui dovrebbe essere votata la fiducia. E si andrebbe avanti con lo scontro politico.
Altrimenti l’unica alternativa resterebbero le elezioni anticipate: a quel punto sarebbe necessario indire nuove elezioni entro almeno 60 giorni dopo lo scioglimento delle Camere ma non più in là di settembre, così da consentire al nuovo Parlamento di votare entro fine anno la legge di Bilancio.
Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it