crisi di governo provvedimenti a rischioCon la crisi di governo, innescata dopo la mancata fiducia del M5S e dalle dimissioni presentate da Draghi a Mattarella (e respinte), alcuni provvedimenti sono a rischio.


Crisi di governo provvedimenti a rischio: dopo la mancata fiducia del Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte, il premier Mario Draghi ha deciso di rassegnare le sue dimissioni al Quirinale.

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha respinto le sue dimissioni e inviato la decisione alle Camere.

Nonostante l’approvazione del Dl Aiuti, il Movimento Cinque Stelle non ha votato la fiducia, facendo perdere la maggioranza al governo Draghi.

In attesa del voto alle Camere, però, si aprono alcuni scenari sulle riforme e i provvedimenti che sarebbero a rischio, in caso di una crisi di governo. Vediamo quali sono.

Crisi di governo provvedimenti a rischio: ecco quali sono

Sono diverse le misure che potrebbero avere dei rallentamenti o uno stop definitivo, nel caso di una definitiva crisi di Governo.

Vediamo quali sono.

PNRR

Il Piano di Ripresa e Resilienza è sicuramente uno dei punti focali, coi suoi 191 miliardi di euro di fondi.
Ad oggi, sono stati raggiunti 45 dei 100 obiettivi prefissati e ciò ha permesso al nostro Paese di richiedere la seconda parte dei fondi, che ammonta a 24 miliardi.

Mancandone ancora 55, una crisi di governo potrebbe rallentarne il procedimento.

Bollette e Benzina

La crisi energetica, a causa della guerra in Ucraina, ha provocato una grave crisi nel nostro Paese e nel resto dell’Europa.

Ad oggi, c’è la riduzione di 30 centesimi sulle accise dei carburanti, ma la misura scadrà il prossimo 2 agosto. Se non ci saranno altri interventi, il prezzo della benzina sarà “pieno”, senza aiuti per gli italiani.

Stessa sorte per il “caro-bollette”: le misure per mitigare il costo delle bollette scadranno a settembre e servirà una proroga per continuare con l’intervento.

Cuneo fiscale

crisi di governo provvedimenti a rischioIl premier Draghi aveva annunciato alcune riforme strutturali in tema di sostegno di reddito, tra cui il taglio al cuneo fiscale, cioè la riduzione della differenza tra lordo e netto nella busta paga.

La misura, secondo le ipotesi, doveva essere introdotta nella prossima manovra finanziaria.

Pensioni

Anche il tema delle pensioni era al centro delle prossime misure del governo Draghi.

Quest’anno scadranno Quota 102, l’Ape Sociale e Opzione Donna: queste ultime due misure potrebbero essere prorogate, ma si cerca un nuovo meccanismo per una maggiore flessibilità di uscita.

Senza nuove misure, si tornerebbe alla legge Fornero.

Bonus 200 euro

Nel mese di luglio dovrebbe arrivare la prima tranche di erogazione del Bonus 200 euro.
Secondo alcune indiscrezioni, il Governo Draghi stava ipotizzando l’estensione di un mese dell’erogazione del Bonus.

Senza modifiche, ci si atterrebbe alle linee guida del Decreto Aiuti, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 17 maggio, che prevede l’erogazione dell’indennità solo per una volta.

Ius Scholae e legalizzazione cannabis

Le due tematiche erano state calendarizzate per luglio, anche se non avevano ancora una data.

Ricordiamo che lo Ius Scholae prevedrebbe la possibilità per i minorenni stranieri di richiedere la cittadinanza italiana, dopo aver frequentato cinque anni di scuola.

Per quanto riguarda, invece, il tema della cannabis, la misura punterebbe alla legalizzazione della coltivazione domestica di limitate quantità di cannabis.

Fine vita e doppio cognome

Con la crisi di governo, c’è il rischio di blocco per queste due leggi.
La legge sul suicidio assistito ha avuto l’approvazione alla Camera, lo scorso marzo, ma al Senato non c’è ancora sicurezza.

Anche la legge sul doppio cognome rischia di bloccarsi, nonostante l’intervento della Corte Costituzionale, che è intervenuta recentemente per far sì che possa essere aggiunto anche il cognome della madre ai propri figli.

 


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it