Ma solo l’8% degli italiani fa testamento. Rossano Bartoli, portavoce del comitato Testamento Solidale e segretario generale Lega del Filo d’Oro: «la cultura dei lasciti solidali in Italia deve crescere per sfatare tabù, come dimostrano gli esempi positivi nel resto d’Europa»

In Europa si afferma sempre più la scelta di fare testamento e cresce la quota dei lasciti solidali. L’Italia si conferma come il paese che meglio tutela i diritti degli eredi per tradizione e cultura, ma si piazza tra gli ultimi per il numero di testamenti redatti. Nella Giornata Internazionale del Lascito solidale (13 settembre) il Comitato Testamento Solidale, ha messo a confronto l’Italia con quanto accade nel resto d’Europa, tracciando una ideale classifica europea in materia di testamento e  scelte solidali in essi inclusi.
Sono l’8% gli italiani che hanno già fatto testamento. Il nostro paese si posiziona a livelli bassi per la propensione a scrivere le volontà testamentarie, insieme alla Spagna con il 7% e la Francia con uno scarso 5%. Siamo in ritardo rispetto all’Europa del Nord, dove è più consueto redigere un testamento per regolare la successione dei beni. Il primato spetta al Regno Unito con una quota del 48%, a seguire l’Olanda (32%), la Germania che registra il 28% – con una percentuale di oltre il 50% di propensi tra gli over 50 – e a seguire il Belgio (25%) e la Scandinavia (20%).

In parallelo, sono in crescita ovunque i cittadini europei che inseriscono nel proprio testamento una donazione a favore di buona causa. Sono quasi 9 milioni gli italiani  over 55 che dichiarano di conoscere e di riflettere sull’opportunità di fare un lascito solidale e il numero di lasciti è cresciuto del 10% in 10 anni . In Germania, per una persona su dieci di età superiore ai 60 anni il lascito è un’opzione concreta, mentre sono propensi oltre il 30% dei tedeschi che non hanno figli. Se in Francia, Belgio e Spagna negli ultimi anni ci sono segnali positivi per l’aumento della loro diffusione, è l’Inghilterra la patria dei lasciti solidali. Grazie alla spinta delle campagne informative del Comitato inglese ‘Remember a charity’, attivo dal 2000, la quota di testamenti registrati ufficialmente che includono un lascito benefico è aumentata dal 12,2% del 2007 al 14,4% nel 2012. Tra il 1988 e il 2012, il numero totale è passato da 68.000 a 104.000. Inoltre, nel 2013 il 6% dei testamenti aperti nel Regno Unito ha visto destinare una quota delle eredità a una organizzazione umanitaria.

L’Italia, a differenza dei paesi anglosassoni, risulta essere tra i paesi che meglio tutelano i diritti e il futuro dei propri cari. A partire dal diritto romano fino alla attuale legge che regola le successioni, la famiglia è stata difesa, permettendo di tramandare piccole e grandi eredità di generazione in generazione. La possibilità di donare una parte del proprio patrimonio a favore di cause benefiche nel nostro paese non lede i diritti dei familiari, ben garantiti dalla previsione nel nostro ordinamento giuridico della quota legittima, che stabilisce a seconda della composizione del nucleo familiare la parte che spetta a ciascun erede. Nel Regno Unito, all’opposto dalla nostra cultura giuridica, non è previsto nessun vincolo di destinazione verso i familiari. Con casi bizzari: in Cornovaglia è ancora in vigore una legge del 1307 che prevede che le terre e gli averi di cui non si è disposto per testamento vadano al Duca di Cornovaglia, il Principe Carlo. Nel solo 2006 i beni così ricevuti ammontavano a circa un milione di sterline.

“Il comitato Testamento Solidale, con la campagna di informazione su modalità e possibilità di donazioni vuole diffondere e far crescere la cultura dei lasciti solidali in Italia, aiutando a sfatare tabù, come dimostrano gli esempi positivi nel resto d’Europa. Celebriamo oggi insieme, per il secondo anno, la Giornata Internazionale dei Lasciti per ricordare a tutti la possibilità di contribuire concretamente in favore di cause sociali, scientifiche ed umanitarie con un gesto semplice” dichiara Rossano Bartoli, portavoce del comitato Testamento Solidale e segretario generale Lega del Filo d’Oro.

“Oggi, i cittadini desiderosi di avere informazioni corrette sulle regole che i singoli Paesi Europei si sono dati in materia di successioni, possono attingerle dal portale www.succession-europe.eu, creato con il contributo dei notai europei. Gli italiani sono sempre più interessati ad approfondire il tema dei lasciti solidali, in ciò il ruolo “sociale” del notaio diventa decisivo per fornire una consulenza adeguata, senza alcun vincolo o impegno” spiega Albino Farina, Consigliere Responsabile dei Rapporti con il Terzo Settore e con le Associazioni dei Consumatori del Consiglio Nazionale del Notariato.

Il Comitato Testamento Solidale ha messo per la prima volta insieme un gruppo di prestigiose ed autorevoli associazioni, con il contributo tecnico del Notariato, per sensibilizzare gli italiani sull’importanza di un gesto (piccolo o grande) che può davvero fare la differenza. Fare un lascito solidale ad associazioni riconosciute significa garantire cibo, salute e istruzione a milioni di bambini. Vuol dire anche aiutare le persone con disabilità ad integrarsi al meglio nei territori in cui vivono, fornendo servizi socio-sanitari adeguati e sostenere la ricerca scientifica contro malattie come la leucemia e la sclerosi multipla. Per accrescere in Italia la consapevolezza su questo  tema è possibile consultare il sitowww.testamentosolidale.org e scaricare l’omonima guida.

FONTE: Vita (www.vita.it)

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