Il decreto legislativo n° 192/2012, che recepisce la Direttiva europea contro i ritardi nei pagamenti, è entrato in vigore da due anni, tuttavia la situazione non è cambiata di molto in questo periodo: rimaniamo i peggiori pagatori d’Europa, sia nel settore pubblico, sia nel privato
I crediti certificati, ovvero i crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione, fanno da capofila in questo cupo scenario: 65 miliardi di euro a fronte di forniture, manutenzioni o lavori fatturati alla Pubblica Amministrazione. (Fonte: CGIA Mestre).
Di questi, 31 miliardi non sono ancora stato liquidati perché, dalla data di emissione della fattura, non sono ancora trascorsi i 30-60 giorni stabiliti; mentre 34 miliardi sono da imputare ai ritardi nei pagamenti. I dati emersi dall’indagine campionaria della Banca d’Italia sottolineano che nell’anno 2016 i tempi medi di pagamento della nostra Pubblica Amministrazione sono stati pari a 115 giorni.
Per legge il committente deve pagare il fornitore entro 30 giorni dal ricevimento della merce o dall’emissione della fattura. Salvo accordi tra le parti, il pagamento può slittare sino a 60 giorni e, in casi eccezionali, superare anche quest’ultima soglia.
Tassazione elevata e dilatazione dei tempi di pagamento mettono in ginocchio le imprese italiane, costituite soprattutto da frammentate realtà di piccole e medie dimensioni.
In aiuto e a supporto di queste aziende, Banca IFIS Impresa ha studiato il servizio TiAnticipo: uno strumento che permette alle imprese che collaborano con la Pubblica Amministrazione di ottenere un anticipo sul loro credito commerciale.
Se l’impresa è già in possesso di un credito certificato, questa può rivolgersi a Banca IFIS Impresa richiedendone l’anticipo, ed ottenendo così maggiore liquidità da rinvestire nella propria attività.
Se invece l’impresa non ha ancora il credito certificato, può richiederne la certificazione gratuitamente. Per guidare le imprese attraverso la certificazione dei crediti, approfondire la procedura e comprenderne le potenzialità, Banca IFIS Impresa ha creato la guida “Ti Anticipo. Guida al credito certificato” scaricabile gratuitamente online.
Ma quanto è ampio il mercato che collabora con la Pubblica Amministrazione?
Il Sistema degli Acquisti in Rete tra PA e fornitori ha subito notevoli variazioni numeriche: nel confronto tra 2015 e 2016 sempre più utenti loggati, e articoli attivi sul MEPA.
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Tra i settori in cui le Imprese hanno più difficoltà a racimolare i pagamenti troviamo la Sanità e l’Edilizia.
La sanità italiana ha accumulato un debito con i propri fornitori di almeno 24,4 mld di euro secondo i dati riferiti al 2013 (ultima rilevazione disponibile) dalla Cgia di Mestre.
L’edilizia, il settore più importante dell’economia italiana con un apporto di circa il 18% del Pil, è anche quello in maggiore difficoltà sul fronte dei crediti verso la Pa.
L’associazione di settore Ance ha di recente stimato in 10 miliardi di euro i debiti di lunga data. L’82% delle imprese di costruzione continua a registrare ritardi con tempi d’attesa medi di 146 giorni per passare all’incasso.
Come si evince dai dati, la certificazione del credito commerciale, oggi più che mai, può rappresentare un’opportunità per queste imprese e Pmi italiane ed è per questo che le aziende devono poter affidarsi a partner finanziari solidi e sicuri come Banca IFIS Impresa.
Per richiedere maggiori informazioni visita il sito bancaifisimpresa.it