Secondo i risultati dell’Osservatorio Credito realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research, tra marzo e giugno la percentuale di imprese effettivamente finanziate scende ulteriormente rispetto al trimestre precedente. Torna sui livelli di metà 2012 la quota di pmi con richiesta accolta.
Nel secondo trimestre 2016 cresce il fabbisogno finanziario delle imprese del terziario il cui indicatore congiunturale passa da un valore di 39,6 a 40,9. E e se da un lato rimane sostanzialmente invariata la quota di imprese che si recano in banca per chiedere un fido, un finanziamento o per rinegoziare un fido o un finanziamento (22,1% contro il 22% del trimestre precedente), dall’altro si registra una leggera flessione della percentuale di quelle che lo ricevono secondo l’ammontare desiderato (sono il 38,2% contro il 38,7%), più o meno sul livello di metà 2012. Sono i principali risultati che emergono dall’Osservatorio Credito Confcommercio (OCC) sulle imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel secondo trimestre del 2016 realizzato da Confcommercio-Imprese per l’Italia in collaborazione con Format Research.
Dallo studio emerge anche che la percentuale di imprese effettivamente finanziate è pari all’8,4% (contro l’8,5% del trimestre precedente) e che quasi un’ impresa su quattro, pur avendo bisogno di credito, evita di chiederlo a causa della scarsa fiducia nella situazione economica, per il timore di vedere respinta la propria richiesta, o perché preferisce rivolgersi ad altre fonti di finanziamento. Si tratta della cosiddetta “domanda inespressa” che, sommata a quel 22,1% di imprese che hanno richiesto un finanziamento (“domanda espressa”), porta al 46,4% la domanda “potenziale” complessiva di credito bancario. Insomma, sono sempre più numerose le imprese che ricevono il credito con un ammontare inferiore a quello richiesto o che non lo ricevono affatto, certificando una prima preoccupante inversione di tendenza negativa sul fronte delle erogazioni da parte delle banche