crediti-imposta-mezzogiorno-zes-e-4-0-2022-prorogaEcco alcuni chiarimenti sulla possibile proroga o sull’ultima chiamata per il 2022 relativa ai crediti d’imposta mezzogiorno, ZES e 4.0 a cura dell’UNGDCEC (Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili).


Per le imprese il conto alla rovescia è già iniziato. Queste ultime si trovano a dover fare i conti, da un lato con la fine di alcune agevolazioni come il credito d’imposta mezzogiorno (c.d. bonus SUD) ed il credito d’imposta per gli investimenti ZES, dall’altro con la riduzione delle percentuali agevolative del credito d’imposta beni strumentali 4.0.

Crediti d’imposta mezzogiorno, ZES e 4.0: ultima chiamata 2022 o proroga?

La bozza della legge di bilancio 2023 contiene un pacchetto di misure agevolative poco generoso, impoverito forse dalla complicata situazione geopolitica che stiamo vivendo i cui effetti rendono ancora più complicato il quadro di finanza pubblica del nostro Paese.

Credito di imposta mezzogiorno

Nessuna proroga ad oggi per il credito di imposta mezzogiorno che vede la sua fine al 31 dicembre 2022 ed è proprio entro questa data che i beni devono essere consegnati dal fornitore. La legge di stabilità 2016 aveva istituito a decorrere dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, un credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo).

Con la legge di bilancio 2020 (articolo 1, comma 319, della legge 27 dicembre 2019, n.160) è stata disposta la proroga del suddetto termine al 31 dicembre 2020. Con la legge di bilancio 2021 (articolo 1, comma 171 della legge 30 dicembre 2020 n.178) è stata disposta una ulteriore proroga della misura al 31 dicembre 2022.

È davvero un peccato vedere la fine di un’agevolazione promotrice di importanti investimenti al sud e che ha alimentato la crescita e lo sviluppo dell’intero Paese visto l’effetto moltiplicatore dovuto alla circostanza che molte imprese produttrici/fornitrici degli impianti, macchinari e attrezzature oggetto delle agevolazioni hanno sede nelle restanti zone d’Italia. Non meno importanti sono state le opportunità di delocalizzazione negli ultimi anni per le imprese del centro e del nord e di altri paesi esteri che hanno visto nell’agevolazione una possibilità concreta per creare nuovi insediamenti produttivi nelle regioni del sud Italia. Un vero volano per lo sviluppo economico dei territori del sud che purtroppo terminerà, salvo auspicate misure, il 31/12/2022.

Investimenti nelle zone economiche speciali (ZES)

Stessa sorte per il credito di imposta per gli investimenti nelle zone economiche speciali (ZES), ad oggi nessuna proroga, nonostante i primi chiarimenti sull’applicazione dell’agevolazione siano giunti solo nella seconda metà del 2022.

Investimenti 4.0 in beni strumentali materiali ed immateriali

Dal 2023 diminuisce anche l’interesse ad effettuare investimenti 4.0 in beni strumentali materiali ed immateriali: per i beni materiali il credito di imposta scende al 20%, a fronte dell’aliquota maggiorata al 50% prevista per il 2021 e al 40% per il 2022.

Per chi ha intenzione di effettuare investimenti in beni 4.0 e non vuole perdere l’occasione di sfruttare l’agevolazione del 40% è necessario che entro il 31 dicembre 2022:

  • risulti accettato dal venditore l’ordine di acquisto;
  • sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione;
  • la consegna del bene avvenga entro il termine del 30 giugno 2023.

Quanto detto per i beni in proprietà vale anche per chi decidesse di effettuare l’investimento con la formula del leasing finanziario, in questo caso l’acconto versato nel 2022 deve essere utilizzato in compensazione del maxicanone e non deve essere inferiore al 20% del costo del bene.

Con la fine e/o riduzione di queste agevolazioni, sembra terminare il periodo dei maxi investimenti in cui era possibile, grazie al cumulo, ricevere aiuti a copertura di circa l’85% del costo dell’investimento.

 


Fonte: articolo del Dott. Carlo De Luca e del Dott. Giuseppe Saporita - Commissione UNGDCEC Finanza agevolata e fondi europei